La vitamina D è una sostanza fondamentale nella dieta, anche delle donne in gravidanza e non solo per lo sviluppo del feto, ma per la crescita del bambino. Come abbiamo detto tempo fa, dietro per esempio alle carie dei denti da latte potrebbe esserci una carenza di vitamina D durante i nove mesi. Ma questa sostanza è importante anche per altri motivi: stimola l’assorbimento del calcio e la mineralizzazione delle ossa, favorisce un meccanismo antinfiammatorio che dovrebbe difendere da asma, dermatite atopica, ma anche i rialzi pressori – spesso frequenti proprio in gravidanza – nonché diabete e malattie cardiovascolari.
Qual è la dose opportuna al giorno?
Ne servono 15 mcg al giorno e questo vale in tutti i periodi e le età della vita, tranne dopo i 75 anni quando si sale a 20 mcg. Questa vitamina è in larghissima parte prodotta dalla pelle grazie all’esposizione alla luce solare e solo in una parte minore viene ricavata dagli alimenti. Ma anche in Paesi soleggiati come il nostro questa vitamina non abbonda nell’organismo
Ha spiegato Andrea Ghiselli, ricercatore del Cra, Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura.
Quali sono gli alimenti che ne sono più ricchi: sicuramente gli agrumi, dalle arance ai limoni, ma non solo. Ricordiamo che è liposolubile quindi si trova nei grassi sia della carne sia dei pesci. Mangiate soprattutto pesci grassi, come salmone, aringhe, pesce azzurro. Per coprire il fabbisogno diurno basterebbero 100 grammi di scombro o 200 grammi di tonno sott’olio: sono una porzione o poco più. Con moderazione, ma consumate anche i formaggi, soprattutto quelli freschi, e le uova. È ovvio che, nel caso la dieta non sia sufficiente, si può assumere qualche buon integratore, per esempio a base di olio di fegato di merluzzo. Mi raccomando, definite la dieta con il vostro ginecologo e sempre con lui scegliete l’integratore più appropriato alla vostra condizione di salure.
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