Il compito di una mamma, ma anche quello di un papà, è aiutare il proprio cucciolo a diventare adulto. Si tratta di un percorso, quello verso “l’adultità”, che comincia sin dalla più tenera infanzia ed è fatto di moltissime piccole tappe la prima delle quali è rappresentata dallo svezzamento; è allora che il piccolo comincia a sperimentare nuovi gusti e, con il tempo, a fare i primi tentativi di portare il cibo da solo alla bocca.
E’ doveroso in questa situazione da parte della mamma lasciarlo fare, anche se questo significa che sporcherà tantissimo se stesso e il pavimento (solo quello nel migliore dei casi), mentre rimbrotti, lamentele o tentativi da parte nostra di dargli da mangiare noi stesse, anche se non lo desidera in quel momento, scoraggerebbero il bambino dal raggiungimento di un obiettivo fondamentale quale appunto quello di consumare i pasti in autonomia anche se la sua completa realizzazione avverrà solo dopo un po’ di tempo.
Allo stesso modo non bisogna mai scoraggiare il bambino che gattona; limitiamoci a prestare attenzione alla direzione che prende per evitare che si faccia male ma non proviamo mai a metterlo in piedi o ad offrirgli alternative come il girello. Il bambino gattonando esplora il mondo e impara a conoscerlo attraverso i mezzi che ha a disposizione; non dobbiamo mai impedirglielo.
Alcuni bimbi poi si affezionano, in maniera che alla mamma può apparire morbosa, ad un oggetto come un pupazzo o un peluches; si tratta di quello che lo psicoanalista inglese D. Winnicott definì “oggetto transizionale”. L’oggetto transizionale riveste un’importanza fondamentale per il bambino poichè gli permette di “transitare” appunto verso l’autonomia dandogli sicurezza soprattutto nei momenti in cui la mamma è assente (potremmo dire che ne rappresenta una sorta di prolungamento). Non impeditegli mai di portarlo con sè e, anche se può sembrarvi strano, evitate di lavarlo e di ripararlo se si rompe.
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