Il vostro bambino si fa dei pianti disperati? Potrebbe esserci una soluzione per aiutarlo un po’. Per calmarlo potrebbe essere utile l’agopuntura. So bene che un pochino può spaventare l’idea di sottoporre il bebè a un trattamento simile, ma ricordo che gli aghi sono sottilissimi e totalmente indolore.
Secondo un recente studio dell’Università di Lund, l’agopuntura può ridurre l’intensità del pianto senza altri effetti collaterali. Di base il problema è uno: riuscire a interpretare questa manifestazione. Può essere bisogno d’affetto, fame, stanchezza, un dolore o qualsiasi altra cosa. Se è un pianto che corrisponde a una necessità si può sedare rispondendo al problema, altrimenti tutto diventa un po’ più complicato.
In molte occasioni è strettamente collegato alle coliche gassose, che sono dolorosissime. Cosa le può provocare? Le cause possono essere diverse, come i gas intestinali, ma anche l’aria che il bebè ingerisce durante la poppata o un problema digestivo. Ecco l’agopuntura può lavorare proprio su questi disturbi e di conseguenza agire sulla durata del pianto e dello stato doloroso.
Per giungere a questa tesi, gli esperti hanno analizzato 90 bambini sani, divisi in due gruppi. Un gruppo ha fatto l’agopuntura e l’altro, invece, no, comportandosi da controllo. Il trattamento è durato 6 settimane e ha evidenziato come nei bambini trattati con l’agopuntura, due volte a settimana, si fosse ridotto il tempo di durata del pianto e l’intensità dello stesso. Tentare non nuove e se può aiutare i piccolini disperati, perché no?
[Fonte: LaStampa]
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