Le adozioni dei bambini russi sono attualmente consentitte solo dall’Italia, ciò è quanto affermato dal Cremlino in virtù del fatto che il nostro Stato non riconosca per legge i matrimoni gay. Come riferisce a proposito Pavel Astakhov, rappresentante del Cremlino per i diritti dell’Infanzia, il motivo del permesso dato attualmente alla sola Italia relativamente alle adozioni dei bambini provenienti dalla Russia, risiede proprio nel fatto che l’Italia non consenta il matrimonio tra omosessuali e che ciò quindi renda molto più agevole la procedura relativa a tali adozioni in quanto non si renda necessaria una modifica degli accordi vigenti. Inoltre, a rafforzare tale permesso, il fatto che l’Italia sia solita rispettarli in toto.
Come rende noto Astakhov, tra le intenzioni della Russia c’è quella di non consetire l‘adozione dei propri bambini orfani o abbandonati che siano, a Paesi con i quali non siano in atto accordi bilaterali. Attualmente questi ultimi sono in vigore con la sola Italia non avendo completato la relativa ratifica con la Francia. A tale proposito il rappresentante del Cremlino per i diritti dell’infanzia si giustifica ponendo come priorità dello Stato quella di prediligere la stessa Russia per l’affidamento dei propri bambini. Starebbe dunque agli Stati interessati il compito di agevolare le procedure inerenti le adozioni internazionali.
Di recente la Duma ha vietato l’adozione da parte di quei Paesi che consentono il matrimonio tra soggetti dello stesso sesso o da parte di genitori singoli oltre ad averle proibite ai genitori americani. Ciò nell’ambito della legge Dima Yakovlev emanata in seguito al Magnitsky Act, adottato dal senato americano nei confronti del Cremlino, che ha contribuito al deterioramento dei rapporti tra i due Stati, che obbliga il governo statunitense a rendere pubblica la lista degli ufficiali russi che violano i diritti umani in Russia. Questa dunque la situazione attuale riguardo le adozioni internazionali in Russia.
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