Mentre esplode il pericolosissimo fenomeno della Blue Whale, gli step rituali diffusi via social che conducono attraverso varie fasi gli adolescenti più fragili al suicidio, i risultati di un’indagine della Società Italiana di Pediatria, presentata in occasione del Congresso Nazionale in corso a Napoli, confermano che gli adolescenti di oggi sono molto deboli e che appaiono molto distanti dalle figure di adulti di riferimento.
Dai dati emersi, si evince che circa l’80% dei ragazzi ha vissuto un disagio psichico e che il 15% si è sottoposto ad atti di autolesionismo.
La ricerca presentata è stata condotta in collaborazione con gli uffici scolastici regionali che hanno invitato gli alunni a rispondere a un questionario informatizzato: 10 mila i ragazzi coinvolti di età compresa tra i 14 e i 18 anni e di tutte le regioni italiane.
Almeno la metà degli intervistati ha mostrato un forte disagio ammettendo di essere stato qualche volta così male da non riuscire a trovare sollievo in alcun modo. La percentuale arriva all’80% nei casi dei ragazzi che abbiano che anche “raramente” abbiano provato questa sensazione. E se un ragazzo su due ammette di aver avuto bisogno di aiuto in un momento del genere, circa l’84,2% non si è rivolto a un servizio di aiuto psicologico e solo il 4,8% ha utilizzato quello a disposizione nella scuola.
Diversi anche i motivi dei disagi psichici: chi si è rivolto effettivamente a un aiuto psicologico, Quelli che si sono rivolti allo specialista (7,4%) lo hanno fatto soprattutto per problemi familiari (circa il 27%) per problemi sentimentali e comportamentali (tutti e due al 21%), scolastici (16%) e nelle relazioni con i coetanei (13,3%). Di certo, il disagio c’è, e non deve rimanere inascoltato.
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