Dell’heavy metal si è detto di tutto e, pregiudizi a parte, è comprensibile che ogni madre che ha dei figli adolescenti o prossimi a questa delicatissima fase della vita prega di non ritrovarsi per casa un patito di questo genere musicale se non altro per il fatto che chi non lo ama tende a percepirlo come fracasso assordante e fine a se stesso.
Ad acuire l’atavica diffidenza materna arriva una ricerca condotta presso l’Università di Melbourn, su un campione di un migliaio di adolescenti fra 13 e 18 anni, dalla musicoterapeuta Katrina McFerran, secondo la quale i ragazzi che ascoltano heavy metal hanno maggiori probabilità di sviluppare la depressione dei coetanei che ascoltano rock o hip hop.
Questo perchè hanno un “approccio negativo” all’ascolto. Come spiega la McFerran infatti:
Molti ragazzi si avvicinano alla musica in modo positivo: per migliorare il proprio stato d’animo o avere più energia mentre studiano. Non così chi ascolta heavy metal
Ma quando mamma e papà devono attenzionare il ragazzo appassionato di heavy metal? E cosa fare se la situazione appare loro preoccupante? E’ la stessa ricercatrice a spiegarlo:
Quando uno di loro ascolta lo stesso album e la stessa canzone più e più volte, ossessivamente e ripetitivamente, lo fa per isolarsi ed evadere della realtà. Se un giovane protrae a lungo queste abitudini, è allora che il genitore deve preoccuparsi: il ragazzo potrebbe soffrire di ansia o depressione o, peggio, avere tendenze suicide. I genitori devono chiedere ai figli: questo genere di musica come ti fa sentire? E impedire loro di ascoltarla, se i sintomi corrispondono a quelli predetti
Bisogna quindi bandire l’heavy metal dalle nostre case? Aspettate a giungere a conclusioni affrettate: secondo una ricerca condotta qualche anno fa da uno psicologo britannico, l’haevy metal è la musica preferita dai giovani geni perchè li aiuta a scaricare le tensioni.
[Fonte]
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