Acido folico, sì, no, forse. Tante sono state nel corso degli anni le considerazioni sull’utilità o meno dell’acido folico in gravidanza: alcuni studi continuano a ritornello come indispensabile per l’alimentazione, altri studi tendono invece a considerarne la sua sostanziale inutilità.
Pare invece in effetti che l’acido folico faccia benissimo alla mamma, ma soprattutto al bambino e che sia assicurato anche all’interno della dieta mediterranea. Lo conferma anche Andrea Ghiselli del CREA alimenti e nutrizione via IoDonna spiegando che l’acido folio si trova soprattutto nelle verdure a foglia. Seguire quotidianamente la dieta alimentare mediterranea consentirebbe di poter assumere l’adeguata dose di acido folico, ma visto che è altrettanto rischioso non assumerne la quantità adeguata, allora è bene agire e intervenire con i giusti integratori.
Vanno assunti 400 mcc di acido folico tutti i giorni anche nei due mesi antecedenti al concepimento nel caso in cui si stia pianificando una gravidanza, ma anche per i primi tre mesi della gestazione. In ogni caso la strategia della prevenzione resta molto importante e per tutte le donne in età fertile che dovrebbero essere particolarmente attente.
Si è stimato che nel mondo solo il 30% delle donne è attento all’integrazione dell’acido folico nel corso del preconcepimento e del primo trimestre di gravidanza: per aggirare il problema 81 paesi hanno deciso di aggiungerlo direttamente anche alla farina di frumento in modo tale da consentirne un apporto giusto anche quotidianamente. L’assunzione corretta dell’acido folico in gravidanza preverrebbero tanti problemi fino a 57mila casi di difetti al cervello per i bambini quanto danno dalla colonna vertebrale che si riscontrano al momento della nascita.
ACIDO FOLICO IN GRAVIDANZA, QUANTO NE SERVE?
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