È abbastanza normale sentir parlare di gravidanza e di acido folico insieme, perché questa sostanza assunta durante la gestazione e anche prima, nelle dosi giuste, dà grandi benefici alla crescita del bambino. L’ultimo studio in materia, effettuato dai ricercatori dell’Istituto di Sanità pubblica di Oslo, ha evidenziato che prendere la vitamina B9 già in fase di programmazione protegge il bambino dal rischio di ritardi, anche gravi, del linguaggio.
Hanno preso parte al test quasi 39 mila bambini e di questi 204 hanno avuto un grave ritardo del linguaggio: le loro mamme non avevano preso acido folico. Invece, i piccoli nati da mamme che hanno assunto integratori alimentari non nell’intervallo di esposizione, e che facevano parte del gruppo di riferimento, hanno avuto 81 bambini con questo problema. Il dato è buono perché le donne erano 9.052, i bimbi con disabilità 81, ovvero lo 0,9 per cento.
Secondo gli esperti l’acido folico riduce il rischio di difetti del tubo neurale. Di solito però gli studi si sono limitati a verificare le condizioni di salute del bebè una volta avvenuto il parto, non durante il corso della crescita. I dati di Oslo sono quindi una novità, anche se non riescono a fare il punto su un altro fattore importante: le abilità motorie. La dottoressa Christine Roth e colleghi hanno commentato in questo modo la loro scoperta:
Non abbiamo trovato alcuna associazione, tuttavia, tra l’uso materno di integratori di acido folico e un significativo ritardo nelle abilità motorie all’età di 3 anni. La specificità fornisce qualche rassicurazione che non ci sia stato alcun fattore di confondimento non misurato. Da tale fattore ci si potrebbe aspettare di mettere in relazione il linguaggio e il ritardo motorio.
Infine, un’ultima raccomandazione. Gli integratori sono importanti, ma non devono essere presi a caso. È bene sempre parlarne con il proprio ginecologo e concordare con lui una terapia specifica in vista di una gravidanza o meglio ancora durante la gestazione.
[Fonte: LaStampa]
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