Soffrire di depressione dopo la nascita di un bambino è un disturbo, purtroppo, abbastanza diffuso, così come avere difficoltà a superare emotivamente il dolore di un aborto spontaneo o la nascita di un bambino morto. È così profonda la ferita che molte donne restano colpite da questo trauma per anni e in alcuni casi anche la nascita di un bambino sano non porta alcun sollievo. Non è con una nuova gravidanza che si supera lo choc di quella passata.
Questo almeno quanto sostengono i ricercatori dall’University of Rochester Medical Center researchers dopo un’analisi approfondita del tema. La nascita di un bambino sano non risolve i problemi di salute mentale che molte donne hanno avuto in seguito a un aborto spontaneo.
Insomma, la gioia di stringere forte al petto il nostro bambino può non essere sufficiente. Robertson Blackmore, autore dello studio, spiega così questo fenomeno:
Questa scoperta è molto importante perché, nel valutare se una donna è a rischio di depressione prenatale o postnatale, la perdita della precedente gravidanza di solito non viene presa in considerazione allo stesso modo di altri fattori di rischio quali una storia familiare di depressione, eventi di vita stressanti o mancanza di sostegno sociale. Sappiamo che la depressione materna può avere effetti negativi sui bambini e la famiglia. Se si propone un aiuto mirato durante la gravidanza per le donne che hanno già perso un bambino, possiamo essere in grado di migliorare la salute sia per le donne che i loro bambini.
Per giungere a questa ipotesi sono state visionate 13mila donne in gravidanza che facevano parte dell’Avon Longitudinal Study, uno studio a lungo termine che coinvolge genitori e figli. La ricerca ha verificato che il 50-80% delle signore, dopo un aborto spontaneo, riesce ad avere un’altra gravidanza e portarla a termine con successo. Invece, il 13% delle donne che aveva avuto un aborto (spontaneo o no) ha mostrato sintomi di depressione anche due dopo la nascita del bambino.
[Fonte: LaStampa]
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