Aborto interno, che cos’è l’uovo chiaro?

La prima ecografia è forse uno dei momenti in cui c’è maggior attesa. È stato fatto il test di gravidanza, il risultato è positivo, ma finché non c’è l’incontro con il ginecologo sembra non essere reale. Magari avete fatto gli esami del sangue e i valori beta HCG confermano la dolce attesa. Che cosa significa uovo chiaro? Prima di tutto una grandissima delusione.

In inglese è noto come blighted ovum ed equivale al sacco gestazionale vuoto, ovvero senza embrione. È una patologia che si manifesta nel primo trimestre, di solito intorno alla settima settimana ed è considerato un aborto interno. Il principale strumento di diagnosi è l’ecografia transvaginale.

Che cosa succede? Immaginate di essere alla prima visita, pronte per vedere il vostro bambino. Quello che comparirà, come abbiamo detto, è la conferma della presenza della camera gestazionale (un po’ più piccola) e la mancanza dell’embrione, da qui la definizione di uovo chiaro. Attenzione, di solito il medico darà appuntamento a una settimana circa di distanza per verificare che non ci sia solo un ritardo nello sviluppo, magari causato da un calcolo sbagliato dell’ovulazione.

Il controllo ecografico successivo potrebbe mostrare il normale decorso della gestazione e dare quindi la possibilità di datare il termine, oppure confermare la mancanza dell’embrione e una riduzione della camera gestazionale.  L’uovo chiaro è responsabile di quasi la metà degli aborti del primo trimestre. Non si sa esattamente da cosa dipenda, la causa più accreditata potrebbe essere un’anomalia cromosomica.

Come si procede? Alcune donne espellano da sole dopo qualche giorno, altre invece necessitano di raschiamento. Dopo un episodio di uovo chiaro, bisogna però stare tranquille perché è possibile avere restare nuovamente incinta e soprattutto portare a termine con successo la gravidanza. Questo tipo di aborto non ha una particolare sintomatologia, ma lascia nella mamma (e anche nel papà) una grande delusione.

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