L’identità sessuale dei bambini si costruisce piano piano. Quando nasce fino a circa 2 anni, infatti, un bambino non è ancora minimamente consapevole della differenza di sesso e del suo essere un maschietto o una femminuccia. Solo crescendo e scoprendo il suo corpo, le sue sensazioni e i suoi sentimenti, inizierà a concepire le diversità fisiche e le differenze. E’ solo verso i 6-7 anni che i bambini assorbono i cosiddetti stereotipi di genere (maschile o femminile) che vengono loro imposti dalla società, dall’ambiente e dalla famiglia in cui vivono.
Per questo, non bisogna allarmarsi se, ad esempio, un maschietto giochi con le bambole. La scelta dei giochi, infatti, non influisce con la formazione dell’identità sessuale del bambino. Molto genitori, invece, si preoccupano del fatto che giocare con le bambole indichi nel bimbo un destino di omosessualità. Non è cosi. La preferenza per i giocattoli tipici dell’altro sesso nei bambini piccoli, infatti, non indica necessariamente la presenza di disturbi dell’identità sessuale.
Studi scientifici hanno dimostrato che solo nel 10-15% dei casi si è riscontrato nei bambini un orientamento omosessuale. La formazione dell’identità sessuale implica l’identificazione con il genitore dello stesso sesso e la complementazione con il genitore di sesso opposto. Accade spesso, che a causa di una larga presenza di figure femminile in famiglia, si verifichi una forte identificazione con la madre ed una maggiore presenza di codici e comportamenti femminili che il bambino, per natura, tenderà ad imitare. Questa non è una cosa negativa, anzi: aiuta a sviluppare nel bimbo caratteristiche fondamentali come la sensibilità, la tenerezza, la dolcezza, etc.. E’ importante, però, che il bambino abbia l’opportunità di sviluppare anche il suo lato maschile con una maggiore presenza del padre o di altre figure maschili come nonni, zii o cugini. E’ possibile, inoltre, promuovere uno sport che abbia valenze maschili come la scherma, il calcio o le arti marziali e favorire la socializzazione all’esterno della famiglia.
Se il bambino mostra una preferenza per le bambole o per i giochi da femminuccia, è importante che i genitori non lo rimproverino o gli impediscano di farlo, perché questo potrebbe interferire con la crescita del bimbo.
Da non sottovalutare, infine, il fatto che giocare con le bambole può essere un valido allenamento per una futura paternità!