Per nutrire i bambini di chi non può allattare al seno, esistono numerosi preparati della chimica industriale: i latti artificiali. Nel caso in cui si debba ricorrere a questa soluzione, sarebbe meglio preferire alimenti non manipolati, come il latte vaccino diluito con latte di soia o di mandorle o con un decotto di cereali integrali provenienti da colture biologiche, ma la loro preparazione è piuttosto complicata e il risultato non è sempre garantito.
Esistono vari tipi di latte destinati a sostituire quello materno, vediamo quali sono. Il latte adattato che ha una composizione molto simile a quella del latte materno, e contiene un’alta percentuale di lattosio e lipidi di origine vegetale, ed è ideale per bambini sopra i 2,5 kg; il latte parzialmente adattato, che si differenzia da quello adattato per composizione di zuccheri, e perché riduce più rapidamente il senso di fame.
Il latte di seguito è preparato riducendo la concentrazione delle proteine nel latte vaccino e per questo è molto simile a quello di mucca, ed è usato per i bambini dai 5 mesi in poi. Il latte vegetale è utile per neonati intolleranti ai componenti del latte e per curare particolari problemi di salute; i più usati sono il latte di soia e il latte di mandorle. Esistono anche dei latti particolari studiati per i neonati nati prematuri.
Il latte vaccino fresco, pur essendo il più simile a quello umano, è sconsigliato nei primi sei mesi di vita, perché anche diluito può dare alterazioni della crescita e disturbi intestinali. Dopo il sesto mese, esso può essere usato diluito con acqua d’orzo o di riso per ridurre la concentrazione di proteine e di sali.
È preferibile usare il latte fresco pastorizzato ed omogeneizzato che si acquista normalmente; il latte “della centrale” non va fatto bollire e deve essere consumato entro 24-36 ore e conservato con la massima igiene. È inoltre consigliato aggiungervi zucchero per riportare il rapporto zuccheri/proteine a valori simili a quelli del latte umano: si favorisce così la fermentazione, riducendo il rischio di decomposizione.
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