Un importante esame che rientra spesso nell’iter diagnostico dell’infertilità di coppia, soprattutto quando sono stati già esclusi altri fattori come quelli ovulatorio e mascile, è l’isterosalpingografia.
Cosa è l’isterosalpingografia?
L’isterosalpingografia è un’esame radiologico dell’utero e delle tube in grado di valutarne la morfologia e le caratteristiche. Nello specifico, l’isterosalpingografia consente di verificare la pervietà, ossia l’apertura, la percorribilità, delle tube di Falloppio e l’eventuale presenza di anomalie o lesioni patologiche (fibromi, polipi endometriali, miomi) anche nella cavità uterina. Le immagini dell’utero e delle tube, ottenute tramite l’isterosalpingografia, consentono di individuare alcune delle cause di sterilità femminile e di aborti ripetuti. Spesso, infatti, l’infertilità deriva da difetti delle tube.
Come si esegue l’isterosalpingografia?
Durante l’isterosalpingografia, la donna è distesa sul lettino in posizione ginecologica. Il medico dopo aver divaricato le pareti vaginali con uno speculum radiotrasparente, inserisce un piccolo catetere nel canale cervicale. Tramite il catetere, viene iniettato un mezzo di contrasto iodato. Il liquido lentamente passerà nell’utero, nelle tube e se queste ultime sono aperte scivolerà nell’addome. Contemporaneamente, il medico eseguirà delle radiografie per seguire il percorso del liquido di contrasto e osservare la conformazione di utero e tube. La presenza di anomalie della cavità uterina e di occlusioni delle tube di Falloppio emerge, durante l’esame, grazie a difetti di riempimento e a mancata o difficile progressione del liquido di contrasto. Se le tube sono libere e il mezzo di contrasto può scorrere in esse, sulle radiografie si noteranno degli sbuffi di liquido all’estremità delle tube. Se è presente un’occlusione delle tube, invece, il liquido non riesce a scorrere e se l’ostruzione è nella parte iniziale delle tube queste non sono per nulla visualizzate nella radiografia, mentre se è alla fine le tube possono visualizzarsi in parte fino all’occlusione.
L’isterosalpingografia si esegue ambulatorialmente nella prima fase del ciclo, preferibilmente tra il 7° e il 10° giorno, poichè l’utero è più morbido. L’esame dura all’incirca 20 minuti e può risultare fastidioso per la donna. Alcune donne, in seguito ad un’isterosalpingografia, hanno riscontrato alcuni effetti indesiderati come crampi, secrezioni vaginali, perdite ematiche, vertigini e debolezza. Solitamente questi disturbi scompaiono da soli dopo qualche giorno. Nel caso, invece, di una loro permanenza è bene consultare il proprio medico.
L’isterosalpingografia è controindicata in caso di allergia allo iodo e di infezioni del basso tratto genitale. Questo perchè il liquido di contrasto potrebbe trascinare all’interno eventuali infezioni della vagina o della cervice, creando complicazioni. Per ovviare a questi rischi molti medici prescrivono un tampone vaginale prima di effettuare un’isterosalpingografia. L’esame, inoltre, è fortemente controindicato in caso di gravidanza o presunta tale poichè il liquido di contrasto e i raggi-x potrebbero recare danni all’embrione.
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vorrei sapere se posso fare l’isterosalpingografia se non ho avuto ancora rapporti.
A questa domanda può rispondere un ginecologo! 😉