In Italia sono moltissime le donne che diventano mamme dopo i quaranta anni e non solo perchè ci mettono più tempo a trovare l’uomo giusto con il quale mettere al mondo dei figli o perchè hanno avuto problemi di infertilità. Le donne italiane infatti faticano più delle altre europee a consolidare la propria posizione economica e sociale e, soprattutto, per loro è più difficile conciliare famiglia e lavoro. Ed è per questo motivo che, a quanto pare, siamo tra le mamme più attempate d’Europa con il 4,6% dei bambini venuti al mondo nel 2005 che ha una mamma ultraquarantenne.
Fermo restando che una donna di questa età è ancora giovane, forte e nel suo più pieno vigore, sappiamo però che la gravidanza a quaranta e più anni comporta dei rischi maggiori rispetto a quella condotta in età più giovane: se da un lato infatti sono in agguato complicanze ostetriche quali ipertensione arteriosa, gestosi e diabete, dall’altro l’età materna rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di anomalie cromosomiche quali la sindrome di Down, motivo per cui quando si aspetta un bambino dopo i trentacinque anni è opportuno monitorare costantemente il proprio stato di salute e sottoporsi ad accertamenti quali villocentesi e amniocentesi che informino la futura mamma circa lo stato di salute del nascituro.
Allo stesso tempo, dopo i quaranta la menopausa è più vicina e questo dettaglio riduce la probabilità di restare incinta sia in modo naturale che attraverso la fecondazione assistita. D’altra parte però sembra che le donne che diventano madri un po’ più in là con gli anni abbiano il pregio di vivere la gravidanza e la maternità più serenamente e consapevolmente di quanto non accada alle più giovani poichè in grado di sopportare con maggiore serenità i drastici cambiamenti che l’arrivo di un bimbo impone, dalla stanchezza dei primi mesi alla limitazione della libertà personale.
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