I bambini prima inizieranno a dire bugie e più in fretta svilupperanno capacità cognitive e mentali. E’ quanto sostiene uno studio effettuato dalla Toronto University che ha analizzato il comportamento di bambini tra i 2 e 17 anni durante alcune simulazioni. Gli esperti, guidati dallo psicologo Kang Lee, hanno osservato il comportamento di 1200 bambini a cui è stato chiesto di non guardare un giocattolo posizionato alle loro spalle. Una telecamera nascosta registrava i bambini per controllare se si voltavano o meno. Poi è stato chiesto ai bimbi se avessero guardato il giocattolo e la risposta è stata confrontata con le immagini della telecamere per stabilire chi ha detto la verità e chi una bugia.
Dall’analisi è emerso che:
– a 2 anni un bambino su cinque racconta frottole;
– a 3 anni il 50% dei bambini dice bugie;
– a 4 anni è il 90% dei bimbi a raccontare bugie;
– a 12 anni praticamente tutti i bambini dicono delle bugie;
– a 16 anni la percentuale di bambini bugiardi scende del 70%.
Secondo gli esperti, le bugie sono un segno evidente di intelligenza poichè per formularle e sostenerle sono necessarie buone capacità mentali, cognitive e di ragionamento. Un bambino che sa raccontare bugie, inoltre, è in grado di intuire le conseguenze della menzogna e il risultato che vuole ottenere da essa.
Non c’è da preoccuparsi quindi se il bambino racconta bugie (che non vanno comunque assecondate) a meno che non diventi una cosa sistematica o se alle bugie sono associati comportamenti come l’aggressività e la disubbidienza continua.
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