Per le donne che presentano situazioni a rischio come obesità, diabete e trigliceridi alti, la gravidanza può provocare la sindrome metabolica, ovvero esporre a malattie cardiovascolari. A sostenere ciò è uno studio condotto dall’University of Alabama a Birmingham e pubblicato sull’American Journal of Obstetrics and Gynecology.
I ricercatori, coordinati dalla dottoressa Cora Lewis si sono appoggiati al database del CARDIA, Coronary Artery Risk Development in Young Adults, per osservare la presenza e l’incidenza della sindrome metabolica in un gruppo di donne di età compresa tra i 18 e in 30 anni, per un totale di 1.451 persone, dal 1985 ad oggi.
Dallo studio è emerso che la sindrome metabolica era più frequente nelle madri piuttosto che nelle altre pazienti e di come fosse aggravata dal diabete gestazionale. Attualmente gli esperti credono che la relazione tra gravidanza e sindrome metabolica possa essere dovuta al peso maggiore della donna e al fatto che compie meno attività fisica; proprio per questo gli studiosi concordano nel sostenere che bisogna arrivare alla gravidanza di buone condizioni di salute, seguire un’alimentazione corretta e fare un po’ di sport.
A proposito dei risultati la dottoressa Cora Lewis ha dichiarato:
Gli studi che seguiranno saranno indirizzati a scoprire se un controllo sul peso, sui livelli di colesterolo e trigliceridi possa prevenire lo sviluppo della patologia dopo la gravidanza. Tuttavia, l’attuale miglior modo per prevenire le malattie, anche per le donne in età fertile, è quello di apportare le necessarie modifiche al proprio stile di vita: fare esercizio fisico e seguire una dieta sana.