E se devo dare il latte artificiale al mio bambino?
Ogni mamma si rammarica quando per necessità deve passare al biberon perché magari il suo latte è andato via oppure se il rientro a lavoro le preclude di continuare l’allattamento. Nonostante il latte materno sia l’alimento ideale per nutrire il neonato almeno fino ai primi sei mesi di vita ma anche oltre, quando questo manca si può passare al latte artificiale o formulato.
Il latte formulato di partenza, cioè quello che si può dare al nenonato dalla nascita ai primi quattro mesi di vita è contrassegnato con il numero 1 (Nidina 1, Humana 1, Mellin 1 etc) ed ha un contenuto in termini di calorie pari a circa 64-72 calorie ogni 100 cc, contiene zuccheri, acidi grassi essenziali e proteine.
Cosa contiene il latte artificiale?
Il latte formulato è latte vaccino modificato per essere il più possibile simile a quello materno. Al latte vaccino necessario per preparare la “formula” si tolgono alcuni nutrienti che rischiano di danneggiare il piccolo, questi elementi sono i grassi saturi, parte delle proteine (in grande quantità le proteine per essere smaltite sovraccaricano eccessivamente i reni) e i sali minerali (interferiscono con l’assorbimento di altri nutrienti e sovraccaricano i reni). Invece al latte vaccino si aggiungono i grassi polinsaturi (DHA per la retina, il cervello e lo sviluppo dei nervi), il ferro (fondamentale per la produzione dei globuli rossi), il lattosio (lo zucchero del latte essenziale per l’assorbimento del calcio), lo zinco (per sviluppare le difese immunitarie), le vitamine A, C, D. Inoltre alcune marche di latte artificiale aggiungono elementi presenti nel latte materno come gli oligosaccaridi che hanno una azione antinfiammatoria e antinfettiva sulla flora batterica intestinale e i probiotici cioè fermenti che favoriscono lo sviluppo della flora batterica intestinale.
E’ meglio il latte artificiale in polvere oppure quello liquido?
Nella pratica il latte artificiale liquido e quello in polvere sono identici a livello nutrizionale, quello liquido è più semplice da usare perché già pronto, più igienico poiché non richiede manipolazione e preciso nel dosaggio. L’unico neo del latte artificiale liquido riguarda la scadenza, una volta aperto può essere conservato in frigo per sole 24 ore. Il latte in polvere è sicuramente più economico ma più difficile da dosare e da preparare. Un ultima considerazione, fai attenzione, se passi al latte liquido dopo aver proposto a tuo figlio quello in polvere riduci il numero di buchi della tettarella, la versione già diluita infatti scende più velocemente e il piccolo si può strozzare.
E se il neonato è intollerante al lattosio quale latte artificiale posso dargli?
Alcuni piccoli non sono in grado di assimilare il lattosio che è lo zucchero contenuto nel latte, disagio che si manifesta con episodi di diarrea causati dal fatto che lo zucchero non digerito fermenta nell’intestino. In alcuni casi l’intolleranza al lattosio è momentaneamente dovuta ad altri disturbi che interferiscono con la capacità di digerire questo zucchero, in altri casi più seri al bambino manca l’enzima della lattasi che non gli permettere di scindere il lattosio nei due zuccheri più semplici, il glucosio e il galattosio. Sia che sia una intolleranza temporanea sia che si tratti di qualcosa di più serio esistono i cosiddetti latti delattosati in cui il lattosio è già “predigerito” e scisso nei due zuccheri semplici.
E se il neonato è intollerante alle proteine del latte quale latte artificiale posso dargli?
Alcuni neonati sono intolleranti o allergici alle proteine del latte e dunque non possono bere latte ma anche mangiare yogurt, formaggi e biscotti. Si manifesta con sintomi respiratori e cutanei oltre che intestinali, se tu o tuo marito siete allergici è probabile che lo sia anche vostro figlio anche se può accadere che l’intolleranza alle proteine del latte si manifesti anche in assenza di fattori di rischio. Ci sono due tipi di latte adatti all’intolleranza alle proteine del latte: il latte HA (ipoallergenico) o idrolisato in cui le proteine del latte sono frazionate in parti più piccole che ne riducono la carica allergizzante e gli idrolisati spinti in cui le proteine sono frammentate ancora di più. In alternativa c’è il latte di soia che però manca di lattosio.
E se il neonato soffre di rigurgiti frequenti oppure di reflusso gastroesofageo quale latte artificiale fa per lui?
Nei casi in cui ci siano rigurgiti frequenti oppure il piccolo soffra di reflusso esiste il latte AR ovvero antirigurgito, questo tipo di latte ha una maggiore consistenza poichè gli viene aggiunta della farina di carruba che lo ispessisce e riduce il rischio che venga vomitato.
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