Già da qualche anno all’interno della nostra società stiamo assistendo a profondi cambiamenti che spesso coinvolgono la famiglia; famiglia che sempre più spesso non può più essere definita usando la classica definizione, marito, moglie e figli.
A dirlo non sono io (anche se è sufficiente dare uno sguardo intorno a noi) ma i risultati di una statistica realizzata da Alessandro Rosina, docente di Demografia all’università Cattolica di Milano. Pensate che nei prossimi dieci anni un bambino su due nascerà da genitori non sposati. Una trasformazione già in atto se si considera che il numero di figli naturali, per distinguerli da quelli legittimi (nati all’interno del matrimonio) supera il 20% di tutte le nascite.
Alessandro Rosina spiega
Sono il primo ad essere rimasto sorpreso quando ho calcolato l’attuale curva di crescita delle nascite extranuziali e l’ho proiettata nei prossimi dieci anni ma il dato che emerge è che nel 2020 oltre il 50% dei bimbi avrà genitori non sposati. Il cambiamento sarà all’inizio più evidente nelle regioni del Nord, ma entro il 2025 sarà totale anche al Sud, dove comunque il matrimonio resiste ancora. E questo porterà ad una radicale trasformazione della famiglia, tenendo conto che è soltanto dalla metà degli anni Novanta che in Italia la nascita di un bimbo fuori dalle nozze è diventato fatto comune e accettato..
Tuttavia sottolinea che questo non significa la fine del matrimonio intesa come istituzione
Le nozze non sono più le fondamenta di una famiglia, ma sono in un certo senso il tetto. Arrivano cioè quando la coppia si sente salda, da fidanzati ci si trasforma in genitori e si sente il bisogno di dare stabilità alla propria unione e ai propri eredi. Allora, ma soltanto allora, si regolarizza l’unione
Fondamentale a questo punto sarà trovare una tutela per questi bambini visto che la distinzione tra figli legittimi e naturali è ancora netta, troppo marcata.
Paola Di Nicola, docente di Sociologia della Famiglia all’università di Verona a questo proposito aggiunge
se questi sono i numeri ed è probabile a giudicare dalle nascite in coppie di fatto, è evidente che si dovranno trovare delle forme di tutela per famiglie di questo tipo. Dove i rischi, ci tengo a dirlo, non sono tanto dei bambini, quasi del tutto equiparati ai figli legittimi, ma del coniuge spesso più debole, ossia la donna. Che non è affatto tutelata in una convivenza, non ha alcun diritto sull’eredità del compagno, sulla pensione o altro. Non credo però che abbia senso equiparare sul fronte dei diritti una coppia di fatto ad un matrimonio: allora è come se fossero tutti sposati. Dal mio punto di vista credo che si enfatizzi il rifiuto del matrimonio: se infatti anche la famiglia di fatto cerca oggi una tutela giuridica perché rifiutare il matrimonio, che nella sua forma civile è, di fatto, un contratto?
Sarò banale ma secondo me un bambino è sempre un bambino e come tale deve essere amato sia che sia nato nell’ambito del matrimonio che fuori. E voi, cosa ne pensate?
Via| Repubblica
Da nato e vissuto in una famiglia sposata e tradizionale, soffro terribilmente a leggere queste cose, mi sa ancora di brutto e sono sicuro che la cosa influisce anche sulla vita dei bambini.
In questo modo si andrà a creare una società perversa, dove mamma e papà non sono più 2 ma magari 3, e i punti di riferimento da 2 diventano 1 o 0.