In Italia si fa uso della ventosa ostetrica solo in una percentuale piuttosto irrisoria di casi (il 5-10%) quando cioè il parto naturale non potrebbe concludersi felicemente senza l’intervento del medico; tuttavia, è possibile farvi ricorso solo quando sono presenti le seguenti condizioni: la testa del bambino abbia già attraversato la gran parte del canale del parto, la grandezza della testa del piccolo gli permette di passare attraverso il bacino materno, la dilatazione è completa e le membrane sono rotte.
Mentre fino a una decina di anni fa però veniva utilizzata una ventosa metallica del diametro di circa 5-7 centimetri che richiedeva un tempo variabile da 10 a 20 minuti per adattarsi alla testa del bambino (tardando ulteriormente il momento del parto), oggi questo modello è stato progressivamente sostituito con una ventosa più moderna, la kiwiomnicup appunto, che essendo realizzata in plastica aderisce immediatamente al cuoio capelluto del bambino abbreviando sensibilmente i tempi.
L’introduzione di questo nuovo tipo di ventosa ostetrica rappresenta un notevole progresso anche perchè oltre ad essere più indicata nei casi in cui vi sia sofferenza fetale e si renda necessario intervenire piuttosto rapidamente, il suo utilizzo risulta meno traumatico sia per la mamma che per il neonato; questa infatti non crea il classico ematoma sulla testa del bambino (il cosiddetto tumore da parto) e non ha bordi rigidi che rendono necessario il ricorso all’episiotomia.
La ventosa è utile in quei casi in cui il travaglio è stato particolarmente lungo e la mamma è troppo stanca o fatica a sentire le spinte in seguito all’anestia epidurale, le contrazioni rallentino proprio nella fase espulsiva del parto o la donna abbia subito un cesareo pregresso che rende necessario accelerare il momento della nascita del piccolo.
Una curiosità: mentre la ventosa metallica è stata inventata nel lontano 1947 da un medico svedese, la moderna ventosa in plastica è stata inventata più di recente in Australia. Chiedete al vosto medico per saperne di più.
Tra le ventose ostetriche più moderne c’è anche l’europea iCup di nuova concezione e più recente dell’americana kiwi.