Ieri, per me, è stata una giornata un po’ strana. E’iniziata con la piacevole visita di una mia amica che mi ha mostrato la sua ecografia; lei aspetta una bimba e vedere in 3D la forma di questa piccola (che è ancora minuscola) mi ha commosso.
Nel pomeriggio invece sono andata io dalla mia ginecologa: non aspetto un bambino ma volevo avere spiegazioni circa la durata del mio ciclo che negli ultimi mesi è stato brevissimo. Mi ha tranquillizzata dicendo che è normale soprattutto nei mesi freddi avere il ciclo di una durata più breve rispetto al solito (e che comunque sia è meglio averlo breve che lungo).
Successivamente mi ha chiesto se ero intenzionata nel breve ad avere un bambino; la mia risposta è stata “No”. Alla mia domanda “Perché?” mi ha risposto che secondo lei potrei avere un utero setto ma che per il momento poiché non è mia intenzione avere un bambino non ha esaminato oltre. Ha aggiunto che per ora la sua è solo un’ipotesi e che quindi devo restare tranquilla (ha anche detto che non è niente di grave).
Pazientemente mi ha poi spiegato la differenza tra un utero per così dire “normale” ed uno invece setto e le difficoltà che potrebbero incontrare le donne con questo secondo tipo nel portare avanti una gravidanza. Il consiglio nel caso in cui una ginecologa abbia la sensazione o la certezza di un utero di questo tipo è quella di praticare un’isterectomia diagnostica e nel caso in cui questi dubbi venissero confermati si dovrebbe ricorrere ad un intervento chirurgico per far tornare l’utero così come dovrebbe essere (ovviamente l’intervento va fatto prima di una gravidanza).
Ecco perché in presenza di un utero setto bisogna informare tempestivamente la propria ginecologa prima di restare incinta; in altre parole bisogna programmare la gravidanza.
Ma la visita dalla ginecologa ha avuto anche altri risvolti; mi ha detto sono molto tesa (non non volontariamente) e che un parto naturale sarebbe praticamente impossibile.
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