Quando si scopre di essere in dolce attesa può purtroppo anche manifestarsi, nei primi tre mesi di gravidanza, l’aborto spontaneo. Di solito è il periodo cruciale per capire se una gravidanza andrà a buon fine oppure no, ma a volte sono diversi i fattori che provocano questo aborto spontaneo, senza insomma che la donna possa farci assolutamente nulla.
In realtà è un problema che risulta essere alquanto frequente, un terzo delle gravidanze è caratterizzato da un aborto spontaneo, un fenomeno quindi molto comune.
Le cause di un aborto spontaneo
Questo è anche il motivo per cui molte coppie decidono di attendere i tre mesi ufficiali prima di comunicare la gravidanza, ma capita a volte di non rendersi nemmeno conto di essere in dolce attesa e spesso l’aborto spontaneo viene scambiato per le consuete mestruazioni. Ci sono però degli aspetti da tenere ben presente che fanno capire che sia in atto un aborto spontaneo, ma prima è importante capire quali siano le cause.
Nella metà dei casi si verifica una classica anomalia cromosomica che non permette al feto di potersi sviluppare. I cromosomi sono strutture che si trovano nelle cellule che al loro interno trasportano i geni: la maggior parte delle cellule contiene 23 paia di cromosomi per complessivi 46 cromosomi. Lo spermatozoo e l’ovocita cedono al nuovo essere umano ciascuno 23 cromosomi che quindi danno origine ad un nuovo essere umano. Se però uno dei due si ritrova con un numero anomalo di cromosomi, ecco che si crea la problematica maggiore, arrivando spesso ad un aborto spontaneo.
Altre cause sono dovute ad un’anomalia anatomica dell’utero, deficit della fase Luteale, infezioni batteriche o virali, anomalie della funzione Tiroidea. Attenzione però anche allo stress, se una donna si ritrova con uno stato emotivo alquanto volubile può creare aborti spontanei.
Sintomi dell’aborto spontaneo
Quali sono i sintomi? Ciò che risulta essere evidente è la presenza di un sanguinamento vaginale seguito da forti crampi. A volte persistono i classici sintomi della gravidanza, ma bisogna preoccuparsi quando ad esempio i dolori alla schiena diventano davvero insopportabili, ci sono delle contrazioni in atto, si hanno perdite marroni o muco di colore bianco rosato. Diciamo che appena si inizia ad evidenziare qualche sintomo di questo genere, è opportuno recarsi dal proprio ginecologo. L’aborto spontaneo può richiedere a volte anche il raschiamento, per la mancata espulsione del feto, altre volte invece avviene in maniera del tutto naturale senza effettuare alcuna pratica. Il consiglio dei medici per provare a rimanere di nuovo incinta è di attendere almeno sei mesi da un aborto spontaneo.