I soggetti più giovani e vulnerabili hanno la possibilità di accedere alla rete e di sfruttarne le risorse con una regolarità sempre maggiore sin dalla più tenera età. Vedere uno studente delle elementari con il proprio smartphone in mano o con un tablet è ormai quasi la normalità.
Se è vero che i nativi digitali sono sicuramente più capaci di qualsiasi persona di mezza età nell’utilizzo questo tipo di strumenti, allo stesso tempo i rischi legati alla sicurezza durante la navigazione su internet rimangono, soprattutto se non si ha la consapevolezza che le invasioni della privacy sono purtroppo una cosa frequente e quasi normale.
I nostri dati possono essere trafugati con estrema facilità dai pirati informatici, partendo dalla cronologia dei siti visitati, fino ad arrivare a quelle informazioni più sensibili, utili ai mettere in piedi truffe e per i traffici più loschi. Quello che un genitore dovrebbe fare in questi casi è adottare tutti gli strumenti tecnologici in grado di garantire la massimo sicurezza dei propri figli, a partire dall’utilizzo di una VPN per navigare in incognito, passando per un antivirus di livello, sino ad arrivare alle app specifiche ideate per rendere il parental control e il monitoraggio delle attività svolte in rete, più efficaci.
L’accesso dei più giovani alla rete
La percentuale dei ragazzi che sostengono di passare più della metà del proprio tempo libero online è in continuo aumento, e la gran parte di essi dispone di device dotati di connettività per tutto il corso della giornata, senza che i genitori facciano nulla per regolarne l’utilizzo. Il primo passo lo dovrebbero compiere proprio questi ultimi, aumentando la propria consapevolezza sulle minacce reali che si annidano nelle maglie sempre più larghe e fuori controllo della rete. E questo aspetto non è da sottovalutare, soprattutto per quei genitori poco avvezzi agli strumenti tecnologici e con delle conoscenze in questo ambito piuttosto limitate.
Una volta che ci si è mossi in questa direzione, sarà il momento di trasmettere le giuste informazioni a propri figli, passando in rassegna tutte le problematiche legate a un utilizzo smodato e poco accorto di quello che sembra uno strumento innocuo, ma che può portare a inconvenienti tutt’altro che di poco conto. Un dialogo continuo, attento e non pressante, può fare miracoli per evitare la visita di siti inappropriati, di incappare in truffe o, nei casi peggiori, di diventare obiettivo di predatori sessuali.
Cosa fanno i più giovani online?
Ecco un piccolo esempio relativo al tipo di attività svolte dai ragazzi più giovani durante le interminabili ore di accesso alla rete:
- il 30% usa internet secondo modalità che i genitori non approverebbero
- il 21% visita siti in cui è possibile chattare con sconosciuti
- il 17% utilizza siti porno con regolarità
- l’11% usa siti utili per fare i compiti senza dover studiare
- il 4% usa siti di giochi d’azzardo
Cosa può fare concretamente un genitore per monitare le attività svolte online?
Ogni genitore può assumere un ruolo diretto e importante nella limitazione dei rischi legati alle attività svolte in rete. Ogni volta che si dà la possibilità a un ragazzo di usare un device che permette di connettersi a internet, è giusto sfruttare queste occasioni per sensibilizzarlo a questo tipo di problematiche, e per insegnargli le basi per difendersi nel miglior modo possibile. Nelle specifico, come creare delle password più sicure, quali app evitare o quali dati inserire quando ci si registra a un sito.
Questi aspetti possono sembrare banali ma col tempo creeranno quella consapevolezza di cui abbiamo parlato in precedenza.
Ecco alcuni piccoli ma importanti accorgimenti che un genitore può adottare per aumentare la sicurezza dei proprio figli e per monitorare la loro attività online:
- Tenere il PC in una zona della casa frequentata da tutti per tenere le attività sotto controllo
- Controllare la cronologia di navigazione dopo ogni utilizzo
- Usare software per aumentare il livello di sicurezza
- Attivare tutte le opzioni di sicurezza più avanzate e restrittive di browser e antivirus
- Controllare qualsiasi device a cui i propri figli hanno accesso
- Conoscere le password dei propri figli
- Essere attenti ai cambiamenti nei comportamenti e negli stati d’animo che possono indicare problemi legati al cyberbullismo o a contatti con predatori sessuali.
- Come ultima cosa, meglio evitare l’uso di piattaforme social sino almeno al compimento dei 13 anni.
Essere chiari sulle regole e su queste attività di monitoraggio servirà da deterrente ed eviterà che il ragazzo si senta spiato, portandolo a cercare vie alternative che non farebbero altro che peggiorare la situazione.