Il cerotto contraccettivo è stato introdotto da pochi anni in Italia, ma ha già riscosso molto successo come alternativa alla pillola anticoncezionale. Si tratta di un dispositivo che si applica sul corpo come un vero e proprio cerotto e contiene progestinici, (norelgestromina) ed estrogeni (etinilestradiolo), che rilascia gradualmente nell’organismo attraverso l’epidermide. Poichè i principi attivi in esso contenuti arrivano direttamente nel sangue senza passare per gli organi interni si stima che il cerotto anticoncezionale abbia minori effetti collaterali della pillola a parità di copertura anticoncezionale (la sicurezza nel prevenire la gravidanza è infatti stimata al 99%).
Il cerotto può essere applicato sulla parte bassa dell’addome, su una natica, oppure sul braccio; in ogni caso è fondamentale che la pelle sia pulita, priva di peli e asciutta al momento dell’applicazione. Quindi bisogna sostituirlo una una volta ogni sette giorni, per tre settimane consecutive, cui segue una settimana di pausa durante la quale si verifica una pseudo-mestruazione analoga a quella determinata dalla sospensione della pillola e dall’estrazione dell’anello vaginale. Il nuovo cerotto andrà poi applicato in un posto diverso da quello dove si trovava in precedenza.
Anche il cerotto anticoncezionale presenta però diverse controindicazioni: non può essere usato dalle donne di peso superiore a 88 chili, perché gli ormoni in esso contenuti non bastano per bloccare la gravidanza, e dalle donne di età superiore a 35 anni, in caso di cancro, se si allatta o se si è fumatrici, tanto più che il cerotto contiene il 60% di estrogeno in più rispetto alle pillole.
Una volta applicato è efficace sin da subito, anche se è opportuno ricorrere a un’altra precauzione contraccettiva, per i primi sette giorni. L’efficacia contraccettiva rimane inalterata ance se il cerotto si bagna, eventualità che comunque non dovrebbe causarne neppure lo scollamento. Nel caso il cerotto si dovesse staccare, può essere sostituito con un altro, purchè questo avvenga nelle 24 ore successive al distacco, diversamente è opportuno ricominciare un nuovo ciclo.
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