Tosse, tosse e ancora tosse: che sia acuta o che sia cronica con la possibilità di scatenare eventuali eventuali patologie, la tosse va sempre controllata e curata. Ecco la guida messa a punto dagli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per poter gestire al meglio i diversi tipi di tosse nei bambini e affrontarla senza troppe ansie.
La tosse di fatto non è una malattia, ma si tratta di un riflesso protettivo utile per ripulire le vie aeree da eventuali secrezioni o materiale inalato in modo involontario.
Se si ripete però può causare ansia, disturbi del sonno, stanchezza e scarsa capacità di concentrazione durante il giorno ecco perché viene considerata una sorta di chimera dai genitori.
Gli esperti ricordano che può essere acuta o cronica.
La tosse acuta, che generalmente si risolve nell’arco di tre settimane, viene causata microbi, sopratutto nei bambini tra i 2 e i 4 anni, ma può essere legata soprattutto a malattie come la laringite o la pertosse.
Per essere definita tale, la tosse cronica deve curare oltre le otto settimane: fra le cause principali, possono esserci l’asma bronchiale o la tosse somatica. Naturalmente in questo caso le terapie variano in base alla causa.
La pertosse è una malattia batterica contagiosa e si manifesta con una serie di colpi di tosse ravvicinati fino a lasciare senza respiro: l’unica terapia adatta è quella antibiotica. Molto comune è invece la laringite, patologia respiratoria prevalente in inverno che viene causata da infezioni virali: meglio allora cercare di tranquillizzare il bambino e curarla con uno steroide, dietro prescrizione del medico.
L’asma bronchiale ha espressioni cliniche variabili che vanno dalla tosse o sibilo all’affanno respiratorio, ma può arrivare al broncospasmo, sintomi ancorati grave. Si tratta di un meccanismo di contrazione delle pareti bronchiali che può necessitare anche di cure in pronto soccorso. La tosse somatica, o psicogena, non deriva invece da origini organiche e si manifesta nei bambini a partire dall’età di 6 anni: ha una durata lunga e presenta un carattere ‘stizzoso’, quasi come una sorta di tic. Spesso è necessito rivolgersi allo psicologo o allo psichiatra infantile.
Il tipo di farmaco da utilizzare dipende dalla malattia a cui è legata la tosse: gli antibiotici sono utili solo se il medico sospetta un’infezione batterica, mentre la rimozione del muco avviene tramite lavaggi nasali.
Ma quando è veramente il caso di preoccuparsi? Se gli episodi di tosse non disturbano la vita quotidiana del bambino e scompaiono dopo 3 o 4 giorni, la tosse sarà di tipo benigno e non sarà neppure necessario rivolgersi al pediatra.
Indicato rivolgersi al pediatra se invece la tosse dura tanto, tanto da ostacolare le normali attività quotidiane o scatena febbre alta oltre i 39°C.
Se la tosse compare all’improvviso ed è violenta, potrebbe essere stata scatenata dall’ingestione di un corpo estraneo e il bambino non dovrà toccato, ma incoraggiato a tossire ancora più energicamente per assecondare il riflesso di espulsione del corpo ed eventualmente contattare il 112.
TOSSE NEI BAMBINI, ECCO I RIMEDI NATURALI
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