Morbillo, tutti i consigli dei pediatri

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Non scende l’allerta del morbillo con gli ultimi casi di contagio che si sono registrati qualche giorno fa: diffuso in tutto il mondo, il morbillo è una malattia esantematica che è possibile prevenire con la vaccinazione.

A rispondere alle domande più comuni sul morbillo, i pediatri della Sip, la Società italiana di pediatria attraverso i dettagli forniti da Leila Rotondi Aufiero, della Struttura complessa di pediatria generale e malattie infettive dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma che spiega non solo che cosa sia il morbillo, ma anche la sua prevenzione, il contagio, i sintomi e i rischi di complicanze. 

1. IL MORBILLO: CHE COS’È? È una malattia acuta febbrile, tipica dell’infanzia, virale, molto contagiosa e causata dal Paramyxovirus.

2. COME SI TRASMETTE? Il Paramyxovirus si trasmette tramite le secrezioni respiratorie per moltiplicarsi nel cavo respiratorio superiore e nei linfonodi regionali e poi disseminarsi per via linfatica ed ematica. In sostanza si trasmette per contatto di una persona sana con una infetta attraverso la tosse o gli starnuti. La trasmissione aerea è possibile anche a distanze superiori 1 metro, ma non viene trasmessa agli animali e non esistono portatori sani.

 

3. QUALI SONO I SINTOMI? L’incubazione è di circa 13 giorni e la fase iniziale può essere caratterizzata dalla comparsa di febbre, malessere, rinite, congiuntivite e tosse. La febbre è in genere elevata molto alta, 39°-40°C, e comincia circa 10-12 giorni dopo l’esposizione al virus e dura da 4 a 7 giorni. Possono comparire delle piccole lesioni biancastre, a grappolo che vengono localizzate sulla mucosa buccale in corrispondenza dello sbocco del dotto di Stenone: si chiamano macchie di Köplik e compaiono uno o due giorni prima che appaia l’eruzione corporea e possono essere visibili da uno a due giorni dopo. Dopo circa 14 giorni dopo l’esposizione al virus, si manifesta il rash cutaneo eritematoso, di colore rosso vinoso, prima sul volto, poi collo quindi su tutta la superficie corporea sino a mani e piedi con esclusione di zona palmo-plantare esclusa). L’eruzione dura 5 o 6 giorni, e poi si risolve.

 

 4. QUALI SONO LE COMPLICAZIONI? Diarrea, otite, polmonite, convulsioni e infezioni del cervello e del sistema nervoso sono alcune delle complicane più comuni se non addirittura la morte. Le categorie più a rischio di complicazioni sono lattanti, donne in gravidanza, immunodepressi e anziani.

 

5. QUAL È LA TERAPIA? Non esiste una terapia specifica per il morbillo.

Il trattamento è soprattutto di supporto, antipiretici, fluidi e include anche il trattamento delle eventuali infezioni batteriche e/o delle altre complicazioni. La vitamina A dovrebbe essere somministrata in tutti i casi di morbillo grave. 

6. QUALI SONO I TEST DA FARE PER LA DIAGNOSI? La diagnosi è possibile sulla base della storia clinica e dei sintomi. 

7. E’ NECESSARIO IL RICOVERO? Il ricovero è fortemente raccomandato nei soggetti a rischio di complicanze.

8. ESISTE UN VACCINO CONTRO IL MORBILLO? Il vaccino esiste ed è un vaccino combinato (Mpr: morbillo, parotite, rosolia), è sicuro: registra rarissimi effetti collaterali gravi. Vengono invece riportati alcuni effetti collaterali di lieve entità come febbre, arrossamento o rigonfiamento delle ghiandole a livello di collo e guance.

MORBILLO, ECCO I RISCHI

 

photo credits | thinstock

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