Attento, premuroso e presente, ma per carità non chiamatelo mammo: nonostante il papà abbia conquistato una nuova posizione e cerchi di definire al meglio il suo nuovo ruolo, il padre del nuovo millennio e dei nostri tempi non intende essere un surrogato della figura materna.
È tenero, è giocherellone, è affettuoso, si impegna a cambiare i pannolini o a cucinare e cerca di diventare il padre dei nostri tempi: è quanto emerge dal primo Rapporto sulla paternità in Italia che è stato di recente elaborato dall’Istituto di studi sulla paternità (Isp) e dal Dipartimento Scienze della Formazione dell’Università Roma3.
Il nuovo padre mostra caratteri inediti: diventa ad esempio la persona di fiducia ad assistere la partoriente e cerca di condividere (anche se al minimo) i lavori domestici.
Stando ai dati, il 91,5% dei maschi italiani considera “normale” che un padre dia da mangiare ai figli, l’83,9% che cambi i pannolini e il 77,7% che li lavi e li vesta. E aumenta anche la richiesta da parte degli uomini di congedi parentali e permessi alla nascita per avere maggiore tempo da dedicare ai propri figli: nell’arco di pochi anni si è passato da un 13% del 2014 a un 20%.
PAPA’ CON LE FIGLIE FEMMINE, CHE COSA IMPARARE DA LORO
I padri di oggi sono “esploratori”, sostiene Marco Deriu, sociologo dell’Università di Parma parlando della scommessa da parte dei padri di assumere una paternità responsabile che possa coniugare “dolcezza e risolutezza, tenerezza e capacità di conflitto. Un terza via che potrebbe ridefinire il ruolo del padre del nuovo millennio lontanissimo dai decenni passati.
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