Mangiare in mensa o portarsi il pranzo da casa? Il famoso packed lunch potrebbe essere una sana abitudine, in alternativa alla mensa scolastica, a patto che sia ben bilanciato ed adeguatamente ricco di nutrienti. Ad affermarlo è la specialista in Endocrinologia e Diabetologia Serena Missori.
Come deve essere strutturato un buon pranzo?
Dovrebbe essere facile da digerire, non ingombrante, deve consentire di mangiare in modo rilassato mentre si vive la convivialità con i compagni di classe. Bando quindi a contenitori che chiudono male, difficili da gestire e che non garantiscono una conservazione corretta del cibo; via libera a contenitori di plastica BPA free (bisfenolo A, che è un disturbatore endocrino) e di vetro infrangibile che è senza BPA e ftalati (dannosi per il corpo), posate di legno usa e getta o d’acciaio. Evitare alimenti deperibili come salse e maionese, prediligere piatti unici da sistemare in un unico contenitore come ad esempio un’insalata di cereali integrali, verdure e pollo oppure un panino integrale o ai cereali con insalata, pomodori e tonno oppure legumi speziati con verdure miste.
Non bisogna dare ai bambini cibi confezionati, soprattutto se in contenitori di plastica e metallo, ricchi di conservanti, sale e glutammato, quest’ultimo inoltre potrebbe indurre nervosismo e mal di testa con un calo di attenzione dopo il pasto. Avere la possibilità di portare il pranzo da casa, consente anche a tutti quegli studenti che soffrono di allergie e/o intolleranze alimentari di poter mangiare in compagnia in tutta sicurezza.
Particolare attenzione poi per il problema obesità in età scolare. Tra un panino di farina bianca con gli insaccati ed una zuppa di legumi servita alla mensa scolastica è sicuramente meglio prediligere la seconda anche se molti studenti lamentano una scarsa appetibilità dei menù. Un buon rendimento scolastico dipende, inoltre, anche da come è nutrita la mente degli studenti. I genitori dovrebbero evitare di riempire lo zaino dei propri figli con snack ricchi di zuccheri e grassi saturi che fanno avere sbalzi glicemici ed insulinemici con ripetuti cali dell’attenzione, patatine fritte ricche di acrilammide che è cancerogena, salatini e i succhi di frutta.