La dieta dei bambini è sempre un argomento spinoso. Cosa devono mangiare e in che quantità? Se lo chiedono le mamme e soprattutto se lo chiedono gli esperti, vista l’ondata di obesità. Su una cosa sono tutti d’accordo: niente zuccheri aggiunti prima dei due anni e appena sei cucchiaini, 25 grammi, tra i due e gli otto, con l’aggiunta di non più di una lattina piccola di bibite gassate a settimana.
Questa è la ‘prescrizione’ è dell’American Heart Association, che per la prima vola nella sua storia ha pubblicato delle linee guida sulle quantità di zucchero ottimale per i bambini. Il tipico bambino americano, spiegano gli esperti che hanno pubblicato le linee guida su Circulation, consuma il triplo di queste quantità.
Lo zucchero aggiunto si può infatti presentare in diverse forme, dal fruttosio al destrosio al succo di frutta, in piatti anche salati come hamburger e patatine industriali. La necessità di regolare il consumo di zucchero fin da piccoli, spiega il panel di esperti che ha preparato le linee guida, discende dall’osservazione che una dieta troppo ricca di zuccheri aggiunti è fra le cause di diversi fattori di rischio cardiaci come obesità, diabete, pressione e colesterolo alti.
Le persone che hanno dal 17 al 21% delle calorie dagli zuccheri aggiunti hanno un rischio maggiore del 38% di morire per problemi cardiovascolari rispetto a chi ne ottiene l’8%. È come sempre anche un problema culturale. Diffondendo questi limiti e soprattutto spiegando quale sia il problema all’origine, le famiglie possono iniziare a educare il gusto dei propri figli fin da piccoli perché le loro abitudini e preferenze alimentari dureranno fino all’età adulta.
Se il bambino non è abituato a certi sapori eccessivamente dolci, potrà tranquillamente farne a meno. In teoria i bambini italiani hanno una dieta leggermente meno calorica, ma tra merendine, succhi, caramelle e cibi pronti non possiamo sicuramente abbassare la guardia.