La sindrome del bambino scosso non è molto conosciuta, ma è davvero pericolosa. Quando si ha un neonato tra le braccia non sempre si è pervasi solo da gioia. A volte subentra la gioia e la stanchezza. Non sto giustificando nessuno, attenzione, però bisogna ammettere che ci sono dei momenti difficili, momenti che possono colpire sia le mamme sia i papà. Il bambino non smette di piangere, apparentemente non ha nulla, ma urla da ore a più non posso. Può venire la tentazione di scuoterlo, magari chiedendogli: perché fai così?
Ecco non fatelo, mai. È una delle cose più pericolose. Può provocare la morte. Lo scuotimento dei bambini sotto l’anno di vita è ritenuto pericoloso perché a quell’età i muscoli del collo non sono ancora sufficientemente sviluppati per sostenere la testa, e i vasi sanguigni nel cervello sono meno resistenti. Lo scuotimento, soprattutto con vigore, causa ematomi nel cervello, emorragie tra il cervello e il cranio, ematomi agli occhi.
Questa sindrome non è considerata una malattia, ma una forma di abuso grave. La maggior parte dei casi di SBS, infatti, capitano quando i bambini sono nel cosiddetto periodo delle coliche, generalmente compreso tra la seconda settimana e il quinto mese di vita. La comunità scientifica non è unanime nel giudicare la sindrome del bambino scosso; alcuni medici sono contrari anche al nome che le è stato dato, anche perché l’uso della parola sindrome è improprio.
Detto questo è davvero importante che le mamme e i papà non vengano presi mai dalla tentazione. Datevi dei turni. Non accudite insieme il piccolino, anche se c’è la tentazione, ma alternatevi, affinché uno dei due possa riposare. E poi fate scorta di pazienza. È un periodo passeggero e come tale destinato a finire, ma le fasi di crescita sono tutte complesse. Avete un bambino è anche questo, e al corso preparto non lo dice nessuno…
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