Stanchezza mista a sonno e sete continua: questi sono i primi e più evidenti sintomi legati al diabete infantile, i campanelli di allarme ai quali fare riferimento per accertamenti a riguardo. Se il bambino appare spossato, manifesta il bisogno di bere continuamente, ha la bocca secca e deve fare spesso pipì ci si potrebbe trovare in presenza di chetoacidosi, una complicazione legata al diabete nei bambini, da non sottovalutare assolutamente in quanto ad essa possono essere legate delle serie consegenze, tra le più gravi delle lesioni cerebrali.
A questo proposito la Siedp, Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica, sta per lanciare due iniziative a riguardo. Una campagna informativa che prenderà il via nel mese di gennaio nelle scuole e negli ambulatori pediatrici e la prima linea guida per i medici e i pronto soccorso. Al centro dell’interesse resta comunque il bisogno di una diagnosi precoce del diabete infantile che risulta essere indispensabile per evitare rischi ben più gravi per la salute dei piccoli. Accade tutt’oggi, infatti, che molti bambini arrivino in pronto soccorso in condizioni critiche o muoiano per le lesioni cerebrali, conseguenti alla chetoacidosi.
La campagna si rivolge principalmente ai genitori ed agli insegnati, il tutto per evitare che una chetoacidosi diabetica possa, ancora oggi, portare alla morte un bambino quando sarebbe sufficiente riconoscerla in tempo e trattarla adeguatamente.
Si ricorda come a provocare la malattia, che è autoimmune, sia un aumento degli zuccheri nel sangue che l’insulina, ormone prodotto dal pancreas, non riesce a riequilibrare correttamente. Tra i sintomi più comuni ci sono, oltre l’acetone, ovvero la comparsa di corpi chetonici nelle urine, un aumento dell’appetito accompagnato, però, da perdita di peso, il bisogno di bere in continuazione e conseguentemente di fare pipì spesso, irritabilità e rallentamento nella crescita. Per approfondimenti “Diabete nei bambini, il controllo della malattia non è sufficiente“.
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