L’Expo di Milano non è solo una grande fiera, è un modo per riflettere sul cibo e sulla nostra salute. In questi giorni si è tornati di conseguenza parlare dell’obesità infantile: il problema riguarda più o meno il 10 per cento della popolazione e soprattutto, come ha dimostrato uno studio del Centro studi e ricerca sull’Obesità, dipartimento di Farmacologia di Milano, diretto da Michele Carruba. E per i bambini? Il 4 percento è obeso e il 12 percento in sovrappeso.
Quando suona il campanello di allarme? Secondo gli esperti quando il peso forma, mantenuto a lungo, aumenta di almeno quattro chili.
L’obesità comincia in quel momento. Bisogna chiedersi e cosa stia succedendo e rivolgersi a uno specialista che può ricostruire le cause di quell’aumento anomalo di peso e con pochi accorgimenti banali si può recuperare la situazione. L’obesità è una malattia mortale.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato un preoccupante allarme su quella che viene definita “l’epidemia dell’obesità”. È questo il messaggio che è stato lanciato da Expo in occasione di un incontro dedicato alla Dichiarazione di Milano. Michele Carruba ha inoltre aggiunto:
La «Milan Declaration» insiste per il riconoscimento dell’obesità come malattia e per un’azione concertata per combatterla. Ridurre dell’1 per cento il numero di persone obese può evitare da 1 a 3 milioni di casi di tumore, malattie cardiovascolari, diabete e ipertensione in Europa; con una riduzione del 5 per cento i casi evitati sarebbero tra i 2 e i 9 milioni.
La prevenzione inizia dunque in famiglia. Lo abbiamo detto tante volte: bisogna assolutamente fare in modo che i bambini mangino sano. Come? Proponendo cibi fatti in casa, con prodotti di qualità. Non è necessari essere degli chef, ma è fondamentale dare il buon esempio e soprattutto correggere i propri errori alimentari. A beneficiarne sarà la famiglia intera.
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