Le emozioni sono una vera e propria esplosione. Il cuore batte forte, in alcuni casi si ride di gusto e in altri si piange. C’è chi si offende, chi ci resta male e chi viene conquistato da un sorriso o da uno sguardo. Non sono però momenti di vita destinati solo agli adulti, ma anzi fin dalle prime fasi della vita il neonato le sperimenta.
Le reazioni di sorpresa e tutte le emozioni di base come la tristezza e la gioia sono molto precoci, possono comparire nei primissimi giorni e sono fondamentali per stabilire una comunicazione primaria. Non lo avete notato? Il bambino impara ad arrabbiarsi da subito, una reazione tipica di un’aspettativa delusa. Ovviamente, lo fa a modo suo, considerato che oltre al pianto e alle urla, in questo momento non ha un altro modo per comunicarlo.
Ai genitori che hanno bambini di diverso sesso, non sarà sfuggito che maschietti e femminucce non vivono ed esprimono le emozioni allo stesso modo: le bimbe esternano le emozioni con maggiore intensità rispetto ai bimbi. Secondo gli esperti, la causa è una caratteristica genetica per cui nelle femmine c’è una maggiore attivazione delle aree cerebrali con abbondanza di mirror cells (neuroni a specchio), cellule deputate, tra le varie cose, al riconoscimento delle emozioni altrui in base all’espressione del loro volto.
Il bambino un po’ alla volta prende confidenza con la gelosia e la vergogna. Come si contrastano certe emozioni? Sicuramente con il dialogo e parlandone direttamente con lui, soprattutto se l’oggetto della gelosia è un fratello minore o maggiore. Una cosa è sicura, le emozioni del bambino vanno sempre rispettate, qualunque siano. Non vanno ridicolizzati, scherniti o ignorati. I genitore, anzi, devono aiutare il bambino a riconoscere e ad esprimere i propri sentimenti. Non è semplice, a volte siamo noi adulti i primi ad aver problemi con il nostro sentire.
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