Il primo bagno al mare è un momento magico per il bambino, ma può essere anche un po’ traumatico. Ama l’acqua, ma quella del mare è completamente diversa: fredda, salata e poi lo spazio attorno al piccolo è immenso. Come comportarsi? Non esistono regole precise sull’età in cui immergere i piccoli e sulla modalità, sicuramente bisogna usare il buon senso e assecondare un po’ anche il piccolino. Se risulta per esempio spaventato, è inutile forzarlo.
I piccoli in spiaggia devono essere presenti nelle ore più fresche della giornata, prima delle 11 e dopo le 16. Devono essere protetti con la crema solare 50, indossare in cappellino e possibilmente non resta in acqua troppo a lungo. Per il neonato, il bagnetto è più un piccolo tuffo. Se l’acqua è fredda, potete riempire una piccola piscina gonfiabile e farli sguazzare lì dentro. Ovviamente, prima dei tre mesi fategli immergere solo i piedini.
Dopo l’anno il bimbo ha più consapevolezza, potrebbe quindi essere spaventato dall’acqua o esserne entusiasta. Deve fare il bagno con i genitori e avere o i braccioli o il salvagente. Non fate immersioni choc, non portano mai a nulla di buono, anzi si rischia di creare un trauma. Alcuni si lanciano senza paura nel loro elemento naturale (0vviamente dotati di tutta la sicurezza possibile), altri invece hanno bisogno di dolcezza.
Verso i 5/6 anni le paure passano completamente in quasi tutti i bambini. Non è così? Non siamo tutti degli animali acquatici: non sforzatelo, non rimproveratelo, non fate paragoni con altri bambini. Probabilmente la sua fobia riflette qualche insicurezza, e occorre tanta gentilezza e delicatezza perché passi. Sfruttate la spiaggia, che sia di sabbia o di sassi per giocare e ricordate di mantenere il capo del bambino coperto o comunque sempre bagnato, affinchè non abbia colpi da calore.
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