La balbuzie infantile è molto diffusa tra i bambini in età evolutiva, i quali stiano affrontando un periodo complesso, quello relativo all’apprendimento, sia di natura motoria, che cognitiva, che linguistica. Può accadere dunque che durante tale fase il bambino inizi a balbettare, in maniera più o meno lieve e più o meno frequente. Solitamente il fenomeno tende ad andare via da se, quasi spontaneamente, altre volte, invece, può capitare che sia il sintomo di un disagio sul quale è opportuno indagare.
E’ bene ricordare che le cause della balbuzie possono essere molteplici e di diversa natura così come diverse possono essere anche le tipologie della stessa. Può accadere che la balbuzie sia solo un fenomeno transitorio, magari dovuto alla difficoltà, da parte del bambino, di trovare le giuste parole per esprimersi. Alcuni studi affermano invece come la balbuzie possa derivare da una complicata interazione tra lo sviluppo del linguaggio e la capacità motoria di produzione dello stesso, accompagnate da molteplici altri fattori come ad esempio la personalità del piccolo, le sue abitudini, l’ambiente sociale nel quale esso viva.
E’ bene ricordare come il nervosismo che solitamente accompagna la balbuzie non sia la causa che ne sta alla base bensì uno dei sintomi che la accompagnano. Mostrarsi preoccupati, rimproverarlo, continuare a spingerlo a parlare lentamente o peggio ancora prenderlo in giro, risulterebbe controproducente. Sarebbe bene, invece, non metterlo sotto stress facendogli domande che prevedano una risposta articolata, spingendolo a parlare di fronte ad estranei o in un momento di nervosismo, ne, tantomeno, cercare di insegnargli dei trucchetti per evitargli di balbettare.
Quando la balbuzie non si risolva da se, specie nei casi in cui lo stress, la bassa autostima o il disagio momentaneo che l’abbiano causata siano cessati, può accadere che essa tenda a cronicizzarsi. In questo caso sarà bene rivolgersi ad uno specialista.
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