Il mal d’orecchio, definito anche otalgia, è uno dei sintomi più comuni a colpire i bambini in età pediatrica. Durante l’inverno essi sono particolarmente esposti ai malanni che interessano anche le orecchie. Non c’è comunque da allarmarsi: il mal di orecchie è spesso legato a un’otite media acuta, ovvero un’infezione batterica tipica di tale età ed ancora più spesso associata a raffreddore, tosse e mal di gola. Capire quando il bambino sia colpito da otalgia è semplice nel caso di quelli più grandi, i quali sono in grado di esprimerlo. Nei bambini di pochi anni è riscontrabile attraverso l’irritabilità ed il pianto specie in occasione dei pasti, momenti nei quali il movimento della mandibola può amplificare il dolore.
Nella maggior parte dei casi il mal d’orecchio compare entro i 10 anni di età anche se in molti altri si registra entro i due. Ai primi sintomi, e prima di somministrare dei farmaci, è bene recarsi dal pediatra per individuare i batteri o i virus responsabili dell’infezione. Ciò per evitare di imbottire il bambino di antibiotici, come accadeva in passato, che nei casi di natura virale dell’infezione, si rivelerebbero totalmente inutili.
E’ consigliabile, in genere, attendere un paio di giorni somministrando al piccolo solo degli analgesici che plachino il dolore. Solo in caso di comparsa di pus in bambini al di sotto di un anno di età sarebbe bene ricorrere ad una terapia antibiotica, ovviamente dopo avere sentito il parere del proprio pediatra di fiducia.
Per alleviare il mal d’orecchio esistono una serie di rimedi della nonna che possono in qualche modo rendere sopportabile il fastidio. Tra questi degli impacchi con acqua tiepida posta all’interno di una bottiglia di plastica da tenere appoggiata sulla zona interessata e l’applicazione di alcune gocce di lavanda sulla parte esterna dell’orecchio che andrà massaggiato delicatamente con lo scopo di lenire le eventuali irritazioni.
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