Bambini italiani sulla bilancia. Al Meyer di Firenze è stata presentata la ricerca Piccoli più che ha messo in luce una triste realtà: l’obesità infantile inizia già al primo anno di vita. Per giungere a questo bilancio sono stati osservati 3 mila bambini in cinque città italiane, a 6, 12, 24 mesi di vita.
Purtroppo la situazione è abbastanza critica anche per le mamme: prima dell’inizio della gravidanza il 13% delle donne risultava in sovrappeso e il 6 % obeso, condizioni che possono avere un effetto sulla salute di mamma (diabete gravidico, ipertensione) e su quella del nascituro. Sono stati inoltre incrociati i dati di pesi e altezze dei bambini e confrontati in basi ai valori di riferimento stimati dall’Organizzazione mondiale della sanità. Che cosa è emerso? Risulta che a 12 mesi il 23,4% dei maschi e il 22,1% delle femmine è al di sopra del valore soglia utilizzato per la definizione dei bambini sovrappeso.
Tra i comportamenti a rischio c’è anche il vizio del fumo: 1 donna su 4 è stata esposta in qualche misura agli effetti negativi del fumo di sigaretta per tutta la gravidanza. Esposti, anche se in piccola percentuale, anche i bambini: il 3 percento nei primi sei mesi di vita e di questi il 17 percento è a contatto diretto con il fumo per più di 1 ora al giorno.
Dopo il fumo, il secondo problema si chiama alcol: il 9% delle donne ha dichiarato di aver bevuto abitualmente nel 1 trimestre di gravidanza e il 4% di averlo fatto durante tutta la gravidanza. Non hanno bevuto in modo esagerato, ma in molti casi sono stati superati i limiti posti dalle linee guida anglosassoni.
Come abbiamo ricordato poi molte volte è importante che le donne nel periodo antecedente al concepimento e nel primo trimestre assumano acido folico. Lo fanno veramente? La risposta è no. Solo il 30 percento. Questa misura, che riduce sensibilmente il rischio di alcune importanti malformazioni congenite del bambino, in particolare della spina bifida, è quindi ancora poco diffusa nel nostro Paese
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