Le famiglie sono in continuo cambiamento proprio come la società e i modelli di un tempo sembrano essere superati, anche quando si parla di famiglia tradizionale. È molto difficile che la mamma faccia la casalinga e si occupi di allevare i figli, mentre il papà ha un ruolo più esecutivo, perché deve far quadrare il bilancio con il suo stipendio. Le coppie di nuova generazione sono spesso formate da due lavoratori e in percentuali alte sono precari.
Questa situazione dà ai genitori ruoli diversi. Può capitare che il papà faccia il mammo o che mamma e papà si debbano alternare nella cura dei piccoli. Sono aumentate anche le adozioni, soprattutto quelle internazionali. Le adozioni nazionali sono molto complesse e molto spesso l’affido non si trasformai mai in qualcosa di definitivo, così le coppie scelgono di adottare fuori dai confini nazionali. Spesso i piccoli vengono dall’Asia, dall’Africa o dal Centro America.
Queste nuove famiglie devono combattere con alcuni situazioni di chiusura sociale, soprattutto nei piccoli centri di provincia. Non a caso, molte coppie scelgono di trasferirsi in città più grandi dove favorire l’integrazione. Tra i modelli di nuovissima generazione ci sono anche le coppie gay, formate quindi da due mamme e da due papà.
In Italia non esistono. L’unico modo perché si crei una famiglia di questo tipo è che un elemento della coppia abbia avuto un figlio da un’unione precedente. Questo perché non è riconosciuto il matrimonio tra coniugi dello stesso sesso e di conseguenza non possono né adottare né ricorrere a trattamenti di fertilità. Ovviamente la fecondazione eterologa all’estero tra coniugi omosessuali è molto pratica, il problema è farsi riconoscere la podestà una volta in Italia, almeno per le donne. Gli uomini dovrebbero invece sfruttare un utero in affitto, altra procedura non convenzionale nei nostri confini.
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