Un bambino è sempre un traguardo importante, per tutte le donne, quando arriva dopo un lungo e tortuoso percorso è un successo doppio. Lo può dire bene la mamma di Vincent, il bimbo concepito da utero trapiantato che ha visto la luce, in Svezia, a Goteborg, proprio in questi giorni.
É stato un viaggio piuttosto difficile durato anni, ma ora abbiamo con noi il bambino più incredibile. Non è diverso da qualunque altro, ma avrà una bella storia da raccontare.
Ha raccontato il papà, che con la mamma per ragioni di privacy hanno chiesto di restare anonimi. Ovviamente, la loro avventura non può chiudersi così: a breve devono decidere se avere un nuovo bambino o scegliere di far rimuovere l’utero, perché i farmaci anti-rigetto possono essere dannosi se assunti per periodi molto lunghi.
L’utero che ha permesso di dare alla luce Vincent è di un’amica di famiglia di 61 anni, in menopausa da sette. Il bambino è stato concepito grazie alla fecondazione assistita, eseguita un anno dopo il trapianto: le ovaie della madre, nata senza utero, erano in perfetta salute. Non è il primo caso di fecondazione dopo il trapianto: il primo tentativo, purtroppo fallito, risale al 2000 in Arabia Saudita. Un secondo esperimento invece è stato fatto in Turchia nel 2011, ma il bimbo è nato morto.
Nel caso svedese, il piccolo è nato prematuro ma in salute lo scorso mese, e lui e la madre adesso sono a casa e stanno bene. Il team di ricercatori è felicissimo: si tratta di un grande avvenimento, soprattutto perché il lavoro di analisi dura da ben 10 anni: sono stati effettuati in tutto a oggi 9 trapianti di utero e in due casi hanno dovuto rimuovere l’organo a causa di infezioni e coaguli di sangue. Poi è arrivato Vincent, la luce, la speranza.
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