Le nuove teorie sull’alimentazione invitano i genitori ad arrivare al compimento del primo anno di vita con un’alimentazione completa, simile a quella dei genitori. Ciò che conta è che sia completa e leggera, quindi ovviamente piatti semplici, genuini, freschi e soprattutto non grassi o piccanti. In questo percorso che può durare in realtà molto tempo (dipende da come reagisce il bambino) quali sono i cibi da evitare?
Non c’è una lista esatta di cosa il piccolo non debba mangiare. È importante introdurre gli alimenti un pochino la volta. Perché? Per monitorare che il bimbo non abbia reazioni allergiche, ma anche per dare il tempo al suo intestino, abituato fino al giorno prima a digerire solo latte, a elaborare altri cibi.
Fino al primo anno di vita andrebbe evitato il latte vaccino, che s’inserisce non prima dei 12 mesi. Potete saltare il latte di crescita a favore di quello di mucca, ma utilizzate durante i primi sei mesi di svezzamento il 2, ovvero il latte di proseguimento. Bisogna poi bandire lo zucchero, che oltre a favorire l’obesità tende a demineralizzare le ossa. L’uovo intero va introdotto dopo l’anno, potete però iniziare a dare il piccolo – tra gli 8 e i 10 mesi – il tuorlo. Un’idea potrebbe essere cuocerlo alla coque e poi scioglierlo nella pappa, al posto del formaggino o della carne.
Tra i cibi che meglio non dare al piccolino ci sono i crostacei, come i comuni gamberi, e le conchiglie. Anche i funghi potrebbero non essere indicati. Intendiamoci non fanno male, ma sono potenzialmente allergici (e nel caso dei funghi anche tossici). Il pomodoro? Promosso! Non prima degli otto mesi e fate voi in casa la salsa, per evitare i conservati che possono non far bene. Quando s’introduce la seconda pappa, quella della sera, di solito si alterna formaggio e prosciutto. La carne di maiale, invece, va data dal 13esimo mese in poi.
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