I bambini utilizzano smartphone e tablet che se fossero strumenti comuni. In realtà è così, ma la nostra generazione, quella dei genitori che per telefonare non aveva il portatile ma il gettone per la cabina telefonica, fatica a credere che sia tutto così normale. Quindi fa un po’ effetto pensare che le App per bambini siano arrivate a 30, almeno quelle censite ad oggi.
Fa paura pensare che in questa selezione di applicazioni ci siano anche delle slot machine, per il gioco d’azzardo dedicate a minori, che conquistano i bimbi, dalle elementari alle medie. Simone Feder, tra i leader infaticabili del Movimento No Slot, all’ansa ha dichiarato:
Il mercato è aggressivo e capace, fiuta il business dove c’è e se lo stile di vita dei nostri ragazzi comprende sempre più l’ambiente della rete e quello virtuale dei tablet è lì che investe tutte le energie.
Sono pericolose? Ovviamente sì. È inutile negarlo.
Crescere futuri dipendenti di giochi d’azzardo, nell’allevare ragazzi che culturalmente non concepiscono il gioco d’azzardo come un gioco vietato in cui ci si perde la testa e le finanze. Oltre alle app c’è il boom delle scommesse virtuali tra i ragazzi del liceo, una tendenza devastante. Tutti hanno lo smartphone, moltissimi le carte di credito ricaricabili e così si giocano i soldi e diventano dipendenti dagli slot.
Vorrei che tornaste indietro per rileggere la seguente frase: Tutti hanno lo smartphone, moltissimi le carte di credito ricaricabili e così si giocano i soldi e diventano dipendenti dagli slot. Questa cosa fa davvero paura. A 11 anni già dipendenti dal gioco d’azzardo, a 11 anni hanno le carte di credito ricaricabili e lo smartphone al posto della paghetta e di utilizzare il telefono portatile dei genitori, quando gli viene concesso. Questa società è malata e noi genitori dovremmo imparare a dire no, a concedere un po’ meno, per il bene dei nostri bambini.
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