Quando si decide di dare il latte artificiale al bambino, per scelta o per necessità, è necessario porsi una domanda: in polvere o liquido? Partendo dal presupposto che il bambino crescerà benissimo con entrambi, i genitori però devono decidere quale sia il prodotto più adatto alle tasche e alle esigenze di tutta la famiglia. Già perché è una scelta di tutti. Quali sono i pro e i contro del latte liquido?
Per quanto riguarda i pro c’è la comodità. È subito pronto, basta semplicemente farlo scaldare alla temperatura giusta. E poi è ben bilanciato. Spesso con il latte in polvere i genitori sbagliano i dosaggi, a causa di un’eccessiva approssimazione per eccesso o per difetto. È un errore gravissimo, soprattutto se non si rispetta la proporzione e si abbonda, ma può capitare. Bisogna ammettere che il momento in cui è particolarmente pratico è la notte. E inoltre anche andare in giro con il proprio cartoncino di latte liquido può essere pratico.
I contro non sono pochi. Deve essere consumato entro 24 ore dall’apertura e ciò vuol dire che se il bimbo è piccolino, buttare via moltissimo latte. È più costoso e i costi, in caso di spreco, aumentano in modo esponenziale. Una volta aperto non può stare fuori dal frigo più di due ore. Insomma, i contro non mancano e i primi due mesi sicuramente possono essere dal lato economico abbastanza impegnativi.
L’aspetto igienico, invece? Qui ci sono due scuole di pensiero. C’è chi sostiene che sia più igienico quello in polvere perché si fa con acqua bollente e chi quello liquido, perché la polvere contiene dei batteri che devono essere uccisi con l’acqua calda. Quello liquido è igienico ovviamente se conservato correttamente. Da un punto di vista nutrizionale, se utilizzati correttamente sono identici. Attenzione, se il bimbo ha bisogno di latti speciali (come l’anticolica), non avrete da scegliere: sono al 90 percento in polvere.
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