Il fatto che i bambini facciano i capricci di fronte al cibo rappresenta una scena vista e rivista, l’abbiamo sicuramente fatto anche noi a nostro tempo. Alzi la mano chi almeno una volta si sia rifiutato di assaggiare verdura o frutta. Ciò se da un lato può costituire un comportamento naturale, dall’altro, se trascurato, potrebbe portare anche, nei casi peggiori, a forme di obesità nei bambini. A questo proposito intervengono gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù i quali hanno stilato un decalogo destinato ai genitori che abbiano a che fare con dei figli caratterizzati da difficoltà relative all’alimentazione. Per far si che i bambini superino le diffidenze iniziali con alcuni tipi di alimenti ed impedire che possano verificarsi episodi di neofobia (ovvero la paura di entrare in contatto con cibi sconosciuti,) ecco le regole suggerite.
L’intera famiglia dovrebbe seguire lo stesso tipo di alimentazione, ciò perchè il bambino è in genere influenzato nella scelta dei cibi da una sorta di imitazione del comportamento altrui a tavola. Utile sarà anche riproporre lo stesso alimento in maniera continuativa: ciò non significa portarlo in tavola tutti i giorni ma alternarlo ad altri e far si che il bambino sviluppi in maniera del tutto spontanea il gusto nei confronti dello stesso.
Evitare assolutamente di forzare il bambino all’assaggio di un determinato alimento: ciò potrebbe fare accrescere l’avversione nei confronti dello stesso. Rispettare gli orari dei pasti può aiutarlo, sarà bene dunque che la famiglia pranzi e ceni ogni giorno ed ove possibile alla stessa ora, tutti insieme ed a tavola preferibilmente. Niente tv o altre distrazioni durante i pasti, è importante favorire la relazione tra il piccolo ed i cibi che si trovi nel piatto.
Nel caso in cui si rifiuti di assaggiare un determinato alimento sarà bene incuriosirlo a riguardo facendo si che da solo abbia voglia di sperimentarne il sapore. Coinvolgere il bambino nel fare la spesa rendendolo parte attiva di un’operazione che in parte lo riguarda può invogliarlo a voler poi mangiare gli alimenti che abbia introdotto nel carrello al supermercato. Anche renderlo partecipe della preparazione dei pasti può risultare utile a tale scopo. Una volta pronto il piatto è consigliabile assaggiarlo insieme ma sempre senza forzature. Il fatto di avere contribuito alla realizzazione della pietanza lo renderà più propenso all’assaggio. Infine potrebbe risultare vincente il fatto di fare diventare la cucina una sorta di festa favorendo un clima di condivisione e di divertimento. Ecco dunque cosa fare se il bambino non mangia.
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