La pioggia lava via tutto, lo smog e le malattie. È questa una comune credenza totalmente infondata e lo dimostrano i dati di una nuova statistica sulle allergie, elaborata dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma a seguito delle piogge che si sono verificate di recente. Che cosa è emerso? Nella settimana dal 31 gennaio al 7 febbraio 2014 sono aumentati di oltre il 20 percento i ricoveri di bambini per problemi respiratori, quali asma, bronchioliti e polmoniti.
Come mai? Le grandi piogge causano un aumento di muffe e tossine che possono favorire le reazioni allergiche. Alessandro Fiocchi, responsabile di allergologia del Bambino Gesù, ha commentato:
L’inquinamento atmosferico agisce sui bambini allergici in maniera più importante rispetto ai soggetti sani e viceversa le allergie possono moltiplicare l’effetto dell’inquinamento atmosferico. Così accanto ai classici inquinanti aerei come i gas dispersi, i famosi particolati, o il tabacco, sono da classificarsi inquinanti esterni anche le muffe causate dalle piogge abbondanti. Importante è il ruolo dei genitori che devono controllare l’ambiente domestico e non solo, pulire tutto ciò che può causare muffe.
Bisogna assolutamente eliminare la muffa dagli intonaci e dalle pareti, verificare che non si sia creata dietro agli elettrodomestici come il frigorifero. È importante anche pulire i giardini, raccogliere le foglie che possono marcire. Insomma, tutti quei luoghi umidi che possono trasformarsi in un habitat perfetto per funghi e batteri.
Ricordiamo poi che le allergie sono anche favorite da altri due aspetti: la scorretta areazione degli ambienti e il fumo. Proteggete i vostri bambini cambiando l’aria negli ambienti domestici. Non fateli soggiornare nella corrente, ovviamente, ma aprite le finestre. E poi non fumate in casa. Non dovreste proprio fumare, ma nel caso abbiate l’accortezza di farlo sul balcone. Preoccupatevi poi anche degli animali domestici e del loro pelo, che insieme alla polvere e agli acari, sono abbastanza pericolosi.
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