Sarebbero stati accertati ben 7 casi di tubercolosi a Milano. L’allarme, scattato nei giorni scorsi, riguarda una tipologia particolarmente resistente della malattia che richederebbe cure e terapie specifiche. Tra i casi registrati non solo bambini: si annovererebbero tra i pazienti anche due studenti universitari. Tra questi il primo caso, un bambino italiano di 11 anni, inizialmente presentato come un comune problema otorinolaringoiatrico si sarebbe poi rivelato per la gravità del quadro respiratorio, un caso di tubercolosi. Il tipo di tubercolosi in questione sarebbe dunque un ceppo molto resistente che solitamente non colpirebbe i bambini, ma che essendo stato correttamente identificato, sarà trattato nel migliore dei modi seguendo delle terapie specifiche ed efficaci nell’intento di eradicare il Mycobacterium tuberculosis, grazie all’utilizzo combinato di ben 5 farmaci. Richiedendosi per due di questi una somministrazione endovenosa sarà necessario il ricovero in ospedale del bambino per qualche settimana, salvo poi il proseguio della cura per alcuni mesi tramite farmaci da assumere per via orale. I medici si dicono fiduciosi riguardo le condizioni di salute del bambino, nonostante il ricovero prolungato possa in qualche modo incidere sul suo stato d’animo, soprattutto per via dell’isolamento al quale dovrà essere sottoposto che potrebbe influire negativamente sul suo stato psicologico. Di grande importanza sarà quindi l’ausilio della famiglia nel sostenerlo nel migliore dei modi con il suo linsostituibile affetto.
Si sta verificando in questi giorni la provenienza della malattia, che molto probabilmente si ritiene possa avere origine neòlNord Europa, ciò per cercare di evitare ogni possibile altro caso. I 7 accennati ad inizio articolo non sarebbero i primi. Già lo scorso anno era stato lanciato un allarme relativo ad un tipo di tubercolosi multiresistente dalla Sitis, tanto da ritenere necessaria l’istituzione, da parte dei pediatri italiani, di un registro nazionale per la tubercolosi, nel quale sarebbero stati elencati, tra il 2010 ed il 2012, ben 500 casi.
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