Quante lacrime e quante urla per i piccoli di casa, che per farsi capire fanno i capricci. Ci sono genitori che esasperati dal modo di comunicare dei loro bambini si tappano letteralmente le orecchie e genitori che non riescono a gestire il pianto e concedono ai bimbi di tutto e di più. Ma come mai i bambini fanno i capricci? Hanno provato a rispondere gli esperti di Uppa, la rivista Un pediatra per amico.
Prima cosa bisogna capire che il capriccio scatta sempre se il bimbo è in compagnia: quando è da solo non c’è alcun bisogno che faccia scene di alcun tipo e ciò dimostra che si tratta di un fenomeno razionale. Ciò vuol dire che se lo trovate in camera, senza nessuno, e in lacrime deve esserci una problematica differente.
I capricci si svolgono sempre su due piani: l’uno, quello esplicito, che coinvolge cose sciocche pressoché irrilevanti per entrambi; l’altro, quello importante, implicito, di cui entrambi non sono consapevoli, se non in modo piuttosto vago. Per di più, quasi sempre ne è un pochettino più consapevole il bambino che non il genitore.
Ha spiegato Paolo Roccato, psicoterapeuta e psicoanalista, che ha anche classificato i capricci più frequenti. Quali sono?
- Vuole essere sicuro di essere amato. La rassicurazione è la richiesta principale e spesso avviene quando la mamma è in attesa di un fratellino o è già arrivato, ma anche in fase di separazione dei genitori.
- Vuole verificare il potere che ha sui genitori. Anche in questo caso ci troviamo davanti a una prova d’affetto: è un modo per capire quanto il genitore lo ami.
- È un modo per indicare al genitore la necessità di un maggiore controllo. A volte sono proprio i bambini a dirci che non li stiamo seguendo a sufficienza e lo fanno che le armi che possiedono.
- Cercano di capire quanto mamma e papà sono forti e sanno dare sicurezza.
- Vuole essere riconosciuto come autorità e vuole dimostrare un po’ di indipendenza.
- Desidera essere interpellato. I bambini hanno gusti e desideri e ovviamente è giusto che siano in grado di manifestarli.
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