Tutelare la salute fisica e psichica dei bambini attraverso campagne educative, attività di sensibilizzazione e informazione per la promozione di un corretto stile di vita al fine di prevenire l’insorgenza di patologie fisiche e mentali. Sono questi gli obiettivi del progetto nazionale Regaliamo un futuro, presentato ieri nella capitale e promosso dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale in collaborazione con il Ministero della Salute.
Il progetto si basa sulla convinzione che la prevenzione sia la più formidabile arma di cui ciascuna società che voglia definirsi civile dispone per garantire un futuro migliore ai bambini e che, oltre a rappresentare un dovere per le istituzioni, sia anche lo strumento più adeguato per ridurre la spesa sanitaria senza che questo significhi privare i pazienti di oggi e di domani di servizi fondamentali.
L’Italia però si conferma fanalino di coda in Europa e nonostante sia ben noto agli operatori sanitari che prevenire le patologie fisiche e psichiche, ancor meglio se sin dalla più tenera infanzia, migliora le condizioni di salute globali dei cittadini e la qualità della loro vita con ricadute positive sul budget delle aziende sanitarie, solo lo 0.5% della spesa sanitaria complessiva è destinato ad attività di prevenzione.
Un dato davvero sconfortante anche senza che sia necessario paragonarlo al 6.2% della Romania, al 4.8% dell’Olanda al 3.2% della Germania. Investire sulla prevenzione infantile, quindi come strategia per una sanità del futuro più giusta e più efficace interevenendo su tre assi fondamentali della vita del bambino: la famiglia, il pediatra, la scuola. Un diritto che le famiglie dovrebbero richiedere a gran voce.
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