Finalmente un figlio è un figlio sempre. Un’affermazione così può sembrare strana, ma per la legge italiana i figli nati fuori dal matrimonio, ovvero illegittimi, non erano uguali a quelli nati all’interno del vincolo nuziale. Un paradosso che per anni ha condizionato la vita dei bambini ma anche quella dei genitori e della famiglia. Un esempio: al momento della nascita il riconoscimento non era solo del padre, ma anche della famiglia del papà, per ovvie ragioni di eredità.
In questi giorni, grazie a un decreto legislativo del Governo Letta, i figli saranno tutti uguali e soprattutto avranno gli stessi diritti. Avevamo già parlato di questo tema perché sono anni che Roma sta tentando di lavorare in questa direzione. Alla fine del 2012, entrambi i lati del Parlamento avevano già approvato questa nuova normativa e ora, finalmente, entrerà in vigore.
Il punto più interessante riguarda ovviamente l’eredità. I piccoli nati fuori dal matrimonio, proprio come quelli adottati, saranno considerati figli legittimi e gli effetti di questa novità ricadranno a loro volta sui nipoti e sui nonni. Quali sono gli articoli modificati? Abbiamo il 18, che riguarda il disconoscimento della paternità, che si può intraprendere solo decorsi cinque anni dalla nascita. Cambia anche l’art 27 e l’art 28, che riguardano il cognome paterno e l’impugnazione del riconoscimento per difetto di veridicità (ovvero quando si scopre che il figlio non è naturale o ci sono dubbi sulla paternità).
Sono stati modificati anche gli art 39, che disciplina diritti e doveri dei figli e dei genitori, art 42, che introduce il diritto degli ascendenti a mantenere “rapporti significativi” con i nipoti minorenni, e art 53 (famoso articolo che tutela la paternità), che disciplina l’ascolto dei minori di almeno 12 anni nei procedimenti che li riguardano. Per l’eredità e la successione, invece, sono stati cambiati gli art 68, 71 e 88. Questo è davvero un passaggio storico e molte famiglie, ora, possono davvero vivere più tranquille.
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