In barba al suo contenuto di acidi grassi omega tre, già da diverso tempo il salmone è sotto i riflettori degli esperti che lo sconsigliano alle donne che aspettano un figlio e ai bambini piccoli per via della sua elevata concentrazione di agenti inquinanti. Un vero peccato, perchè se si riuscisse a trovare del salmone “pulito” questo farebbe un gran bene soprattutto a questi due gruppi di persone.
Uno studio condotto in Norvegia però getta una nuova ombra sul salmone, mettendo in guardia persino da quello cresciuto in allevamento. Infatti, a causa dei mangimi che gli vengono somministrati il salmone d’allevamento norvegese sarebbe troppo ricco di pesticidi, diossine, PCB, antibiotici. L’allarme, lanciato dagli esperti dell’Haukeland University Hospital è stato tutt’altro che smentito dal governo norvegese che ha consigliato alle future madri di consumarne non più di due porzioni alla settimana ma ciò non ha mancato di scatenare una furiosa polemica.
Le raccomandazioni del governo sono infatti state smentite dal NIFES, l’istituto norvense per la sicurezza alimentare, che ha precisato che i dati diffusi sono obsoleti e che il salmone di allevamento non rappresenta un pericolo nè per le gestanti nè per bambini che portano in grembo. Le sostanze incriminate però sono state correlate da diversi studi a disturbi dello spettro autistico e sindrome da iperattività e deficit di attenzione. Nel dubbio forse è meglio controllare sempre la provenienza del pesce che mangiamo o rivolgersi ad altre fonti alimentari di acidi grassi omega tre.
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1 commento su “Salmone norvegese, donne incinte e bambini non devono mangiarlo. Scoppia la polemica”