L’avvento di internet ha facilitato diversi settori, dal lavoro alle relazioni interpersonali. Per quanto riguarda queste ultime deve essere messo preventivamente in conto che dietro la schermata di un pc non sia possibile capire effettivamente chi abbiamo di fronte, succede agli adulti, ma anche e più spesso costituisce una trappola per i più piccoli. Il navigare sul web ha sicuramente reso più immediati i rapporti con l’esterno da parte di bambini e adolescenti che vi vedono una sorta di fuga verso spazi più autonomi, rispetto le mura domestiche ed la famiglia.
Negli ultimi anni il numero dei minori scomparsi, rapiti, fuggiti da case di accoglienza, raccolto da Telefono Azzurro in un intervallo di tempo compreso tra gennaio 2012 e dicembre 2012 è lievitato notevolmente. A questo propositio il presidente di Telefono azzurro, Ernesto Caff, sostiene che sia necessaria una rete che consenta ai bambini e ai ragazzi di potere chiedere un aiuto. Di fronte questo fenomeno sempre più spesso la reazione degli adulti si limita ad una una presa di coscienza dell’esigenza di libertà dei ragazzi e le fughe in questione vengono segnalate sempre con più ritardo, spesso quando la situazione è già abbastanza drammatica.
Si ricorda che la maggior parte dei minori scomparsi sono ragazze di età compresa tra i 15 e i 18 anni. Dai dati diffusi da parte di Telefono Azzurro si evince come gran parte dei ragazzi che si rivolgono all’associazione, che da anni costituisce un punto di riferimento per i bambini in difficoltà, si trovi a fuggire perchè non preparata ad affrontare situazioni di emergenza come disagi economici, mancanza di cibo o di un posto per dormire. A questo proposito nasce il progetto NotFound che permetterà, grazie ad una rete di siti aderenti, di poter effettuare una ricerca dei giorvani scomparsi e la App per iPhone, utile per contattare il servizio 116.000.
Photo Credit | Thinkstock