Neonati, come gestire i rivesgli notturni

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Neonati come gestire rivesgli notturni

Diventare mamma è sicuramente una delle esperienze meravigliose che la vita riserva a molte donne. L’arrivo di un bambino in casa non fa che portare gioia in famiglia, ma stravolge di molto le abitudini. Se prima si era in due (più di due nel caso di altri figli) adesso c’è una persona in più alla quale badare, parte integrante del nucleo familiare, con tutti i suoi lati positivi e “negativi”. Mi riferisco ai tanto temuti risvegli notturni che caratterizzano la vita dei neonati nei loro primi mesi.

Un bebè si sveglia durante la notte almeno 4-5 volte. La reazione immediata da parte dei genitori, soprattutto della madre, è quella di correre alla culla e di prenderlo in braccio per rassicurarlo, di cullarlo fino a quando si tranquillizza o ancora di cantargli delle ninne nanne per favorire il sonno. Come dicevo si tratta della reazione che accumuna un po’ tutte le mamme alle prime armi, comprensibile d’altronde, ma allo stesso tempo la più sconsigliata tra gli esperti del settore.

Facendo così infatti si abitua il bambino ad una situazione piuttosto impegnativa, ossia lo si fa associare al pianto il fatto che la mamma o il papà accorrano in suo soccorso, quasi si trovasse in pericolo, e a far si che non riesca più ad addormentarsi se non fra le braccia dei genitori. Ciò può dare inizio ad un circolo vizioso che porti alle tanto temute notti insonni.

Sempre come consigliano pediatri e psicologi, il bebè nei suoi primi mesi di vita dovrebbe solo mangiare e dormire. Se i genitori riuscissero a conciliare bene le due attività facendolo mangiare quando ha fame sempre attenendosi a dosi corrette e a modalità tali da soddisfarlo, il bambino potrebbe dormire anche fino a 20 ore al giorno. Tutto sta quindi nel trovare il giusto equilibrio. Abituandosi ad essere cullato ogni qualvolta si metta a piangere il bambino non riuscirà a sviluppare quei meccanismi che lo portino ad un auto-riaddormentamento ed alle buone abitudini che dovrebbero caratterizzate un sonno tranquillo. Cosa fare dunque? Si consiglia di aspettare almeno due minuti dall’inizio del pianto, nella maggior parte dei casi si riaddormenterà. Se continua a piangere sarà il caso di andare a vedere se magari è caduto, altrimenti sorvegliatelo senza farvi vedere e senza cedere alla tentazione di intervenire, da ciò dipenderà la tranquillità dei vostri prossimi sonni.

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Photo Credit | Thinkstock

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